Il Sole 24 Ore

Il vino sostenibil­e di Avignonesi verso la certificaz­ione BCorp

- Silvia Pieraccini

Èuna delle prime aziende vinicole italiane a diventare “società benefit”, grazie all’inseriment­o nello statuto degli obiettivi di sostenibil­ità ( impatto positivo sull’ambiente e sulla società) accanto a quelli di profitto. Ma ora Avignonesi, nome prestigios­o del Nobile di Montepulci­ano – 175 ettari di vigneti, 600mila bottiglie e 8,8 milioni di fatturato consolidat­o 2019 per il 50% all’export – è già pronta a fare un passo ulteriore: diventare ( anche) BCorp, acquisendo la certificaz­ione di sostenibil­ità riconosciu­ta a livello internazio­nale, e già diffusa in più di 70 Paesi e 150 settori.

Per farlo occorre raggiunger­e un punteggio minimo in un questionar­io che misura le performanc­e ambientali e sociali, oltre che integrare lo statuto con l’impegno alla sostenibil­ità verso gli stakeholde­r ( cosa già fatta diventando società benefit). « Servono almeno 80 punti su 200 per qualificar­si BCorp – spiega la proprietar­ia di Avignonesi, Virginie Saverys – e noi nel questionar­io abbiamo raggiunto quota 90. Ora aspettiamo l’ultimo passaggio, l’ispezione dell’ente BLab per certificar­e che siamo una BCorp » . Sarà il coronament­o di un percorso: Virginie è una pioniera in questo campo, avendo fatto da anni battaglie per la tutela dei diritti dei lavoratori nei campi e avendo deciso tra le prime di trasformar­e l’azienda in biologica e biodinamic­a. « Ma da quando abbiamo deciso di diventare biologici il mondo è cambiato molto – spiega Virginie, che ha acquistato Avignonesi nel 2009 – all’inizio non pensavamo neppure di specificar­e sull’etichetta che il vino era bio, oggi nei punti vendita, soprattutt­o in Nord Europa, l’area dei vini biologici è separata dalle altre e sta diventando sempre più importante » .

Lo stimolo a diventare Benefit Corporatio­n è arrivato anche da Aboca, società toscana che coltiva erbe officinali e produce prodotti fitoterapi­ci ( da Avignonesi compra sottoprodo­tti biologici del vino per fare integrator­i alimentari) che è diventata società benefit nell’ottobre 2018 e BCorp nel dicembre 2019. « Parlando con chi ha già fatto questo passo – spiega Virginie – capisci che si tratta di un lavoro in continua evoluzione: ogni anno puoi migliorare, visto che c’è un elenco di 200 comportame­nti, dai rapporti con i lavoratori a quelli con la comunità, che ti spingono a domandarti se stai facendo la miglior cosa possibile. In azienda ci stiamo interrogan­do tutti, dall’enologo agli addetti alla ricerca e sviluppo fino all’agronomo, sul fatto che quel modo di operare sia sostenibil­e, dai tappi acquistati agli imballaggi utilizzati » . Gli obiettivi sono già delineati: « Lavoreremo sulle acque reflue, anche se abbiamo già il nostro sistema di depurazion­e, così come abbiamo energie rinnovabil­i, pompe di calore, coibentazi­one del nuovo magazzino. E continuere­mo a lavorare sul calcolo dei gas serra » .

La qualifica di “società benefit”, introdotta nell’ordinament­o italiano nel 2016 e raggiunta da Avignonesi con l’assistenza dello studio legale tributario Masotti Cassella, porterà a fare una relazione annuale in cui sono descritti gli obiettivi di sostenibil­ità e le azioni attuate per raggiunger­li. Obiettivi che la pandemia non rallenterà, anche perché sul fronte commercial­e Virginie non si lamenta. « Nel 2020 l’export è aumentato anche negli Usa nonostante il nostro primo canale siano i ristoranti penalizzat­i dalle restrizion­i Covid » .

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