Il Veneto al 98%, la Sicilia al 69%: due Italie nei vaccini agli over 80
Superato di 76mila iniezioni l’obiettivo settimanale di 3,2 milioni ma un’accelerazione potrà arrivare riducendo i divari tra le regioni. Le dosi somministrate risultano l’ 88,6% delle consegnate
La campagna vaccinale ha registrato nell’ultima settimana il 102,4% di somministrazioni rispetto al previsto. In cifre, 76mila dosi fatte in più rispetto all’obiettivo di 3,2 milioni. Ma la sfida per immunizzare gli italiani dal Covid- 19 potrebbe andare molto meglio.
Se si ridimensionasse il divario nella mappa regionale dei vaccini a più velocità. La lentezza di alcuni territori diventa un freno dai potenziali effetti generalizzati. Possono incidere, infatti, sull’obiettivo a breve più atteso: la vaccinazione per tutti senza distinzioni di categorie e priorità. Sempre convinto ottimista, su questo il commissario Francesco Paolo Figliuolo resta prudente.
L’ultimo report settimanale sul sito di palazzo Chigi è un racconto dettagliato. Dei circa 4,5 milioni di over 80, una delle categorie più a rischio, ha avuto la prima dose l’ 88,51% della platea. Le differenze tra le Regioni, però, arrivano fino al 30%. Il Veneto, in testa, ha vaccinato 352.960 ultraottantenni, il 98,44%: all’appello ne mancano 5.580. In Sicilia si precipita al 69%: 236.658 hanno avuto la prima inoculazione, ne mancano 106.251, quasi venti volte più dei veneti.
La Toscana ha fatto il primo vaccino a 314.156 over 80, il 97,9%, in attesa ne restano 4.433. In Calabria sono 97.342 con prima dose avuta, pari al
Il divario si accentua sul personale scolastico dove la Puglia è oltre il 90% e ancora la Sicilia è ferma in fondo con il 52%
70,27%, devono ancora averla altri 41.175: quasi dieci volte più dei toscani. La musica non cambia per i circa sei milioni di italiani over 70. La quota nazionale di vaccinati con prima dose è del 75,16%, in cima alla classifica la Puglia ( 84,3%) con 329.219 ultrasettantenni vaccinate, in attesa 61.315 anziani. Fanalino di coda la Calabria ( 60,9%), devono fare ancora la prima fiala 72.566 anziani.
Le differenze diventano enormi con il personale scolastico, su scala nazionale con prima dose già 1.144.832 unità pari al 77,17%. Puglia, Molise, Marche, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia sono oltre il 90% e a poco meno le regioni a più alta popolazione di personale scolastico, Lombardia e Campania. Non la Sicilia, ferma al 52,21%; percentuali analoghe per Sardegna, Liguria e Calabria. Resta in ogni caso la priorità di fondo, il commissario Figliuolo la sottolinea di continuo, anziani e « fragili » . Ma risultati così diversificati sui territori rischiano di essere spiazzanti per la pianificazione generale.
La campagna vaccinale voluta dal presidente del Consiglio Mario Draghi ha valore assoluto nazionale. È costretta tuttavia a fare i conti con la correlazione tra l’efficacia delle vaccinazioni regionali e quella dei sistemi sanitari locali. Certo, i dati di ieri del ministero Salute erano confortanti. Ci sono 6.659 positivi in più contro i 7.567 del giorno prima; scendono a 136 le vittime e cala soprattutto al 2,2% il tasso di positività.
In base ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali ( Agenas) l’Italia è terza, dietro a Germania e Francia, per dosi totali somministrate e per ciclo di vaccinazione completo. La prossima settimana è previsto l’arrivo di altre tre milioni di dosi di vaccini.
Secondo i dati di Lab24 IlSole24Ore, aggiornati alle 17: 12 di ieri, le dosi consegnate alle Regioni erano giunte a 30.101.660 a fronte di 26.682.630 somministrate ( 88,6%). Viste le differenze tra le Regioni è possibile l’avvio di un meccanismo di incremento delle consegne per le vaccinazioni regionali più efficienti. La Lombardia ha già aperto le prenotazioni ai 16enni da giugno.