Il Sole 24 Ore

Firenze soffre ancora e senza gli stranieri punta sul 2022

- Silvia Pieraccini

Gli alberghi di fascia alta stanno riaprendo, i musei tornano ad accogliere visitatori, i negozi rinnovano le vetrine. Firenze prova a ripartire dopo il lungo sonno imposto dal Covid (- 80% i pernottame­nti 2020), anche se per adesso sono pochi gli operatori turistici che sorridono. « Sarà un’estate simile a quella dell’anno scorso » , è il ritornello. Rispetto al mare e alla campagna toscana, Firenze sa che dovrà ancora soffrire.

Lo scenario è chiaro: da qui alla fine di maggio si vedranno solo turisti italiani, e solo nei weekend; in giugno arriverann­o gli europei e lo faranno last minute; in luglio e agosto avverrà più o meno la stessa cosa. Soltanto da settembre si rivedranno gli americani, che sono il vero motore della città e il primo mercato straniero di provenienz­a; in date ancora più avanti sul calendario torneranno gli asiatici e i brasiliani. Per questo molti hotel, soprattutt­o piccoli, per adesso rimarranno chiusi. « Abbiamo stimato che entro maggio riaprirà il 45- 50% degli alberghi più grandi - dice Giancarlo Carniani, vice presidente di Confindust­ria Firenze con delega al turismo - per arrivare poi al 70%; ma per tornare al 100% di aperture occorrerà aspettare l'estate 2022. Firenze non funziona come una località balneare, dove gli hotel aprono per tre mesi e poi richiudono » .

Se la ripresa è rimandata, si spera almeno in un rimbalzo autunnale. La Regione Toscana ha lanciato una campagna da

700mila euro per promuovere Firenze ( che pre- Covid assorbiva un terzo dei flussi turistici regionali, 5 milioni di arrivi su 15 milioni); a fine giugno sono attese “in presenza” le fiere di moda targate Pitti Immagine. « E poi confidiamo nella rapida decisione del Governo – dice Elisabetta

Fabri, presidente e ad del gruppo Starhotels che ha appena inaugurato 25 nuove suite nello storico cinque stelle

Helvetia& Bristol – sulla riapertura delle attività ancora chiuse, che rappresent­erà un'ulteriore opportunit­à per la città. È il momento di avere coraggio e fiducia nel futuro » .

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