Serve una produzione extra di gas da offrire a prezzi calmierati
Guardare al medio termine perché il prezzo del gas scenderà solo dopo il 2023
Una bolletta energetica per quest’anno sarà di 37 miliardi, circa a parità di produzione. Una cifra ben più alta dei 21 miliardi del 2021, e soprattutto dei poco più di 8 del 2019: « circa 30 miliardi, un’intera finanziaria sulle spalle del sistema industriale » , dice Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’energia. Il gas, del resto è aumentato nella Ue di + 723% a dicembre 2021 rispetto ai livelli pre crisi, generando il rincaro dell’energia elettrica. Per quest’anno non si prevedono cali. « Serve una politica industriale per l’emergenza e con una visione a medio termine » , ha detto Regina, che ha annunciato un accordo con il principale operatore italiano del gas per raddoppiare l’estrazione dai nostri giacimenti, in 12- 15 mesi, passando da 4 a 8 miliardi di metri cubi, con un costo di 2,5 miliardi.
Sull’energia è emergenza: « c’è il rischio che la ripresa venga rallentata, ma addirittura che si arrivi ad un arresto. Tra andamento del gas, dell’elettricità, prezzi e disponibilità delle materie prime siamo in una situazione di tempesta quasi perfetta » , ha detto il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, aprendo il seminario che ha organizzato, invitando Regina e il direttore del Centro studi confederale, AlessandroFontana. « Unincontromoltosentitodagliassociati– tosentito dagliassociati– hadettoAgruha dettoAgrusti – sono collegati 500 imprenditori » .
Il governo deve agire: « Francia e Germania stanno già affrontando il problema con una politica industriale mirata, che va dallo stoccaggio dell’energia, in Francia, ad una scontistica sugli oneri di sistema fino all' 85%, come hanno fatto i tedeschi » . Da noi l’esecutivo, che tra il 2021 e il 2022 ha stanziato circa 8 miliardi, ha tamponato l‘ emergenza e si è rivolto soprattutto alle famiglie: « occorrono misure per le imprese, l’energia è il problema centrale e i partiti dovrebbero dedicarvi più attenzione » , ha incalzato Regina. Anche perché l’industria, con i suoi oltre 500 miliardi di export « è la più importante garanzia sul debito pubblico » . Si può estrarre di più e senza trivelle, anche aumentando l’azione del Tap: « se il governo intervenisse stoccando questa extraproduzione per offrirla a prezzi calmierati al sistema industriale ciò ci permetterebbe di far fronte in parte a questi aumenti che crediamo strutturali » , ha spiegato Regina. Bisogna guardare al medio termine, anche perché, come ha spiegato Fontana, se per alcune altre commodities il prezzo potrebbe scendere o stabilizzarsi nel 2022, come petrolio e alimentari, quello del gas scenderà molto lentamente, e solo dopo il 2023, in base all'andamento dei future. Sempre che vengano risolti i nodi geo- politici con la Russia, da cui proviene la metà del gas della Ue. Il prezzo della Co2 sul mercato ETS, ha detto il direttore del Csc, si è stabilizzato sui 90 euro, quando due anni fa era 30 euro. Frutto della comunicazione della Commissione Ue, che ha indicato come prezzo di equilibrio 100 euro, « cifra che i mercati – ha detto Regina – hanno scontato subito » . Regina ha ricordato che dal primo aprile dovrebbe essere operativo il decreto gasivori, su cui lavora da tempo, con benefici per le imprese per circa 800 milioni ed ha denunciato l'effetto del pancaking, che comporta un aumento dei costi per l'Italia di 1,5 miliardi in più, di cui 750 a carico delle imprese.