Gli aiuti per la crisi Covid: 70% di garanzie e 30% di sovvenzioni e sgravi
Tra marzo 2020 e maggio 2021 censiti 327 miliardi di agevolazioni di Stato
Le garanzie hanno largamente primeggiato nella strategia italiana degli aiuti alle imprese e ai lavoratori autonomi danneggiati dalle restrizioni per l’emergenza Covid- 19. Lo testimoniano con chiarezza i numeri della Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive. Il documento dedica uno specifico capitolo al monitoraggio degli interventi di contrasto alla crisi notificati dalle autorità italiane e autorizzate dalla Commissione europea nel periodo compreso tra il 22 marzo 2020 e il 31 maggio 202118.
Le misure adottate sono state 47 con una dotazione finanziaria di 327 miliardi di euro. In particolare, 39 interventi sono stati approvati da Bruxelles sulla base del Temporary framework ( Quadro temporaneo) degli aiuti di Stato istituito in risposta all’emergenza e 7 hanno invece ottenuto il via libera in virtù della disciplina ordinaria. In sei casi si è trattato di aiuti ad hoc, specifici cioè per una determinata società: 4 per Alitalia, uno per Toscana Aeroporti spa e uno per ReiThera S. r. l con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo sperimentale di un nuovo vaccino contro il Covid- 19.
Le garanzie dominano la scena, rappresentando circa il 71% del totale degli aiuti. Si tratta in particolare di quattro misure: “garanzia Italia” gestita da Sace, che da sola vale 205 miliardi, garanzia abbinata a sovvenzioni dirette gestita dal ministero dello Sviluppo economico per lavoratori autonomi e Pmi a media capitalizzazione ( 25 miliardi), garanzia statale a sostegno della moratoria dei debiti da parte delle banche ( 1,7 miliardi), garanzia per il credito commerciale ( 2 miliardi), più tre interventi minori da poco più di 100 milioni. Il resto degli interviene include sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, prestiti agevolati, riduzione di contributi previdenziali, vantaggi o esenzioni fiscali. Ma anche strumenti di capitale ibridi e debito subordinato, cioè il regime per favorire la ricapitalizzazione delle gradi imprese ( il cosiddetto Patrimonio destinato gestito dalla Cassa depositi e prestiti) che ha un’entità di 44 miliardi.
Ci sono poi i 3 miliardi del ministero dell’Economia per la patrimonializzazione delle medie imprese, 14,2 miliardi gestiti sempre dal Mef, tra sovvenzioni dirette e vantaggi fiscali, per i ristori a imprese e lavoratori autonomi, 1,3 miliardi del ministero degli Affari esteri per l’internazionalizzazione delle imprese. È stato notificato alla Commissione europea per 12,5 miliardi il regime quadro nazionale sugli aiuti di Stato, che ha permesso a regioni, provincie autonome, enti territoriali e camere di commercio di attuare e concedere aiuti ai sensi del Quadro temporaneo Ue sugli aiuti di Stato senza dover procedere a notificare singolarmente le misure di aiuto attuative attivate.