Covid aumenta il rischio di diabete nei bimbi
Studio americano Il legame con il virus
C’è un ulteriore ottimo motivo per vaccinare i bambini contro Sars- CoV 2: la protezione nei confronti del diabete, sia di tipo 1, autoimmune, che di tipo 2. Uno studio condotto dai ricercatori dei Centers for Diseases Control ( Cdc) di Atlanta mostra infatti un significativo aumento dell’incidenza della malattia nei 30 giorni successivi alla fase acuta nei bambini e ragazzi con meno di 18 anni, e a oggi non è possibile dire se si tratti di una conseguenza destinata a scomparire nel tempo o se, come è più probabile almeno per la forma 1, di qualcosa che trasformerà i bambini in malati cronici, che devono controllare la glicemia e assumere insulina per tutta la vita. Nello studio, pubblicato sull’organo ufficiale dei Cdc Morbidity and Mortality Weekly Report, sono stati presi in esame i dati di due grandi archivi assicurativi relativi per il periodo compreso tra marzo 2020 e giugno 2021: quello di Iqvia, che contiene dati di oltre 1.700.000 minori, e quello di HealthVerity, che ne ospita 900.000, e il risultato è stato preoccupante. Dal primo è emerso un aumento di 2,66 volte ( pari al 166%) dei casi di diabete 1 e 2 tra i bambini e ragazzi positivi a Sars- CoV 2 rispetto a quelli negativi, dal secondo una crescita di 1,31 volte ( pari a un + 31%). Inoltre, in Iqvia si è visto anche un incremento di 2,16 volte rispetto ai casi registrati tra i bambini che avevano avuto un’infezione respiratoria non riconducibile al coronavirus, a riprova della specificità dell’effetto.
Il legame tra alterazioni degli zuccheri nel sangue fino al vero e proprio diabete e coronavirus è già stato dimostrato per gli adulti, e potrebbe essere dovuto sia al fatto che SarsCoV 2 colpisce il pancreas, sia ( nel caso del tipo 1) a una reazione immunitaria non controllata, che porta all’autoimmunità, ma di certo, per un bambino, il rischio di ritrovarsi diabetico a vita – commentano gli autori – è di gran lunga più grave di quello associato al vaccino.
Lo stesso numero della rivista ospita poi un secondo studio che dovrebbe costituire un ulteriore stimolo a vaccinare i più piccoli: il vaccino di Pfizer/ BionTech protegge al 91% dalla rara sindrome infiammatoria multisistemica, la Mis- C, condizione che costringe quasi sempre al ricovero e che è all’origine della maggior parte dei rarissimi, ma non inesistenti decessi tra i bambini ( oltre 35 quelli verificatisi in Italia, poco meno di mille nel mondo). In questo caso i dati provengono da 24 ospedali pediatrici Usa, dai quali sono stati ottenuti i dati di un centinaio di piccoli con Mis- C, messi a confronto con quelli di altrettanti ragazzi e bambini con altre patologie. Tutti e 38 i bambini con Mis- C che hanno avuto bisogno di terapie invasive come l’intubazione erano non vaccinati, mentre per i vaccinati il decorso è stato meno drammatico.
Infine, sempre i Cdc hanno voluto tranquillizzare i genitori: anche se ovunque si registra una crescita esponenziale dei ricoveri pediatrici, ciò è dovuto al fatto che i bambini con meno di 5 anni non sono vaccinati e che anche tra quelli con più di 5 anni moltissimi non lo sono ancora, e quindi si ammalano più spesso. La malattia, di per sé, non sembra più aggressiva. Intanto, dati provenienti da un numero crescente di paesi confermano l’efficacia e la sicurezza della vaccinazione nella fascia di età 5- 11 anni. In Italia sono quasi 500.000 i bambini che hanno ricevuto la prima dose, pari al 13,3% della popolazione vaccinabile: ancora troppo pochi.
In Italia sono quasi 500mila i bambini che hanno ricevuto la prima dose, pari al 13,3% della popolazione vaccinabile
SICUREZZA
Arrivano sempre più dati che confermano la sicurezza nella fascia d’età 5- 11 anni