LA PRIMA GARA NEL RIASSETTO E L’EFFETTO RARITÀ DELLE PREDE
Dopo il costoso salvataggio del 2019, il Fondo Interbancario di tutela dei depositi ( Fitd) rimette Carige sul mercato e per riuscirci è costretto a dover pagare altri 530 milioni di euro. Il copione appare lo stesso di quelli già andati in scena con le precedenti ri- vendite del Fitd a Ubi di Etruria- Marche- Chieti, a Bper di CariFerrara, al Credit Agricole delle tre casse di Rimini, Cesena, San Miniato.
Ormai da anni è diventata consuetudine che per comprare banche pericolanti il prezzo lo paga chi vende, non l'acquirente. È accaduto così anche quando lo Stato ha dovuto concedere una “dote” a Intesa Sanpaolo perché salvasse Veneto Banca e Popolare Vicenza e la stessa modalità è stata tentata ( senza successo) per accasare Mps con UniCredit.
Dall’attuale processo di cessione di Carige emerge tuttavia un elemento di novità. Se in tutti gli altri casi il candidato acquirente era uno solo e quasi doveva essere pregato e ringraziato per aver risolto una crisi di sistema, stavolta per qualche settimana ci si è trovati di fronte a una gara tra più soggetti. Gara vinta da Bper ma che, grazie al contemporaneo interesse di Credit Agricole ( prima invitato al tavolo dalle Autorità e poi costretto a ritirarsi in extremis per evitare la montante sommossa anti- francese), ha almeno permesso al Fitd di innescare una competizione al ribasso sull'entità della dote da pagare.
Si tratta del primo segnale che il consolidamento del settore è arrivato a una fase di svolta, in cui comincia ad emergere l’effetto rarità delle “prede” disponibili sul mercato. Stando ai piani di crescita pubblicamente annunciati, ormai sono più numerose le banche che puntano a crescere tramite acquisizioni ( da UniCredit ad Agricole, da Bper a Credem) rispetto alle poche aggregabili.
Una conseguenza di questo effetto rarità è che con ogni probabilità in prospettiva si potranno verificare altre contese per aggiudicarsi le poche opportunità rimaste sul mercato. Fuori dalla categoria delle banche salvate, i due target delle prossime sfide, alla luce di un azionariato da public company che le rende oggettivamente contendibili, appaiono Popolare Sondrio e BancoBpm ( con quest’ultima che, per dimensione e articolazione territoriale, può
Dopo la sfida per la piccola Carige, il grande obiettivo per chi vuol crescere in Italia è BancoBpm
interessare sia a UniCredit che alle due grandi banche francesi presenti in Italia). Con Mps fuori dai giochi e destinato a restare pubblico per un altro paio di anni, sono davvero poche le occasioni che restano per chi intende aumentare la scala dimensionale attraverso un'aggregazione.
L’effetto rarità che ha iniziato a emergere con la vicenda Carige è testimoniato anche dalle inedite polemiche sorte tra le piccole e medie banche aderenti al Fitd, per niente soddisfatte di pagare per andare a rafforzare un concorrente.
Dopo aver svolto un ruolo decisivo nei vari salvataggi di emergenza, forse anche per il Fitd è arrivato il momento di ripensare la sua constituency alla luce del nuovo contesto competitivo del settore.