Navigator in secca, due mesi di rinnovo ma le Regioni frenano sulle proroghe
Il Dl Aiuti ne salva 1.618, ma ne cancella perfino la denominazione
Prima la cancellazione del nome, scomparso nel Dl Aiuti che ha previsto la ricontrattualizzazione dei 1.618 navigator scaduti lo scorso 30 aprile da parte di Anpal servizi. Poi – dopo due proroghe - il rifiuto di cinque regioni di prorogarne 538 per tre mesi.
Cala il sipario sulla vicenda navigator, i 2.980 giovani ( età media 35 anni, in prevalenza donne), laureati ( 107 in media) che nell’estate del 2019, dopo aver superato una selezione su test multipli e titoli, vennero assunti da Anpal servizi per affiancare nei centri per l’impiego i dipendenti regionali per la presa in carico dei percettori del reddito di cittadinanza “occupabili”, con un contratto di collaborazione ed una retribuzione lorda annua di circa 30mila euro. Operazione voluta dal M5S, dall’ex ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ma osteggiata dalle Regioni che vedevano con sospetto la presenza di collaboratori di altre amministrazioni nei propri Cpi, temendo di dover poi farsene carico con future stabilizzazioni. Negli anni si è assistito al fallimento delle politiche attive, non certo attribuibile ai soli navigator. Il decreto Aiuti ha previsto per i contratti di collaborazione degli ex navigator ( il termine non è mai citato) altri due mesi, per l’assistenza tecnica ai percettori del Rdc e di Garanzia occupabilità dei lavoratori. Con un costo di 12 milioni per la copertura dei contratti e di 1 milione per equipaggiamento, gestione amministrativa e coordinamento delle attività. A valere sulle risorse assegnate alle regioni per il 2022, pari a 534 milioni, c’è la copertura economica, con la possibilità di attingere ai 40,2 milioni del Fondo politiche attive. Le regioni entro il 23 giugno potevano chiedere una proroga di altri tre mesi, ma in cinque hanno risposto di “no”. La Campania, che ha il numero più alto di ex navigator ( 275), la Lombardia ( 107), il Piemonte ( 70), il Veneto ( 63) e l’Umbria ( 23). La proroga, nei piani del legislatore, è funzionale a colmare il ritardo nei concorsi per 11.600 assunzioni nei Cpi: sono coperti solo 3.440 posti. Nel frattempo molti ex navigator si sono aggiudicati i posti a tempo indeterminato banditi dalle regioni per le stesse posizioni che ricoprivano in precedenza da precari. Una spinta arriva anche dal Dl Aiuti, che considera « titolo per un punteggio aggiuntivo » nei concorsi regionali l’aver prestato attività di assistenza tecnica presso i Cpi per il funzionamento del Reddito di cittadinanza.