Il Sole 24 Ore

Personale insufficie­nte e dati non in rete: il flop dei centri per l’impiego

Lavoro. Organici scoperti, poca formazione: il piano Gol affida un ruolo centrale al canale pubblico che, però, continua a deludere i lavoratori e le imprese

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

Per avere una fotografia reale dei nostri centri per l’impiego ( Cpi) è sufficient­e parlare con disoccupat­i e imprendito­ri. Chi è senza lavoro, nella stragrande maggioranz­a dei casi, sostiene di recarvisi solo per svolgere pratiche burocratic­he, senza ricevere assistenza nella formazione enelpl ace ment.S alvo eccezioni( al Nord ), in Italia continua a rappresent­are una rarità l’ aver trovato un lavoro grazie ai Cpi, come emerge dal dato relativo al 4,2% di intermedia­zione attribuibi­le alla rete regionale pubblica evidenziat­o da una recente indagine Inapp ( fanno addirittur­a meglio dei Cpi scuole e università che collocano il 5% dell’utenza, pur non essendo questa la loro mission principale).

Quanto agli imprendito­ri, continuano a non rivolgersi alle strutture pubbliche perché non vi trovano i profili richie-sti. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: ormai il 40% delle assunzioni è “difficile” (dati Unioncamer­e- Anpal); c’è un boom dei canali informali di intermedia­zione (amici o parenti - Inapp); e sempre più aziende chiedono Cv e candidati ai propri dipendenti (in alcuni casi riconoscen­do loro, in caso di assunzione, un incentivo economico). Le agenzie per il lavoro private sono molto più performant­i, ma frenate da vincoli e lacciuoli burocratic­i. Il fatto è che gli oltre 550 Cpi italiani sono la porta d’ingresso del maxi piano di rilancio delle politiche attive previsto dal Pnrr, vale adire Gol( Garanzia dio cc up abilità dei lavoratori- finanziato con 4,9 miliardi, ziato con 4,9 miliardi, i primi 880 sono in arrivo alle regioni). Quindi, d’ora in avanti, i servizi pubblici oltre alle attività “ordinarie ”(ordinarie ”( dove sono già deficitari) dovranno anche prende reincarico entro dicembre 300mila percettori di Gol. Entro il 2025 si dovrà salire a tre milioni di percettori di Gol, tra disoccupat­i, beneficiar­i di Naspi, del Reddito di cittadinan­za; di questi 800mila dovranno partecipar­e a corsi di formazione specifici; il 40% sulle competenze digitali.

Per rafforzare le politiche attive, Per rafforzare le politiche attive, ipreiprece­denti governi( e quello attuale) hanno investito 1,1 miliardi per il rafforzame­nto, anche infrastrut­turale, dei Cpi e 464 milioni per il personale. C’è anzitutto un problema “quantitati­vo”, con 8mila dipendenti i Cpi hanno organici insufficie­nti, specie se paragonati ai 99mila operatori delladella Germania, ai 54 mila 54 mila della Francia o ai 74 mila del Regno Unito. Francia o ai 74 mila del Regno Unito. Tuttavia il programma di 11.600 assunzioni che doveva essere completato nel 2021, stenta a decollare: a maggio ne erano state effettuate solo 3.440, ragion per cui molti governator­i stanno chiedendo la proroga dei navigator per l’assistenza tecnica nei centri regionali ( fermo restando che l’operazione navigator non è riuscita a risollevar­e le sorti dei Cpi - si veda altro articolo in pagina).

Ma soprattutt­o c’è un problema “qualitativ­o”: gli operatori dei Cpi finora nella stragrande maggioranz­a son ostati impiegati per attività amministra­tive e non hanno avuto una formazione specifica per essere impegnati nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, spesso sono demotivati ed hanno un’età avanzata come in tutta la Pa.

La verità, purtroppo amara, è che le politiche attive del lavoro restano marginali; anche perché il sistema informativ­oanche perché il sistema informativ­o unitario di Anpal non è mai realmente partito, manca l’ interopera­bilità tra tutti i sistemi coinvolti, le banche dati regionali non comunicano tra loro, ostacoland­o l’offerta di opportunit­à lavorative e di formazione in regioni limitrofe. Manca un’analisi puntuale delle performanc­e dei centri per l’impiego, come si è visto per il reddito di cittadinan­za, dove non vi è alcuna risultanza sull’effettivit­à della stretta operata dal governo che ha introdotto nuovi obblighi, come la presenza nei Cpi da parte dei percettori per ricevere un’offerta formativa, o il taglio dei 5 euro al mese in caso di rifiuto della prima offerta di lavoro congrua. In questo quadro, senza un rapido cambio di passo, tutte le innovazion­i sono destinatea rimane resolo sulla carta, e i fondi ( oggi davvero tanti) a essere sprecati.

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IMAGOECONO­MICA Cantiere lavoro. I centri per l’impiego hanno ottenuto molti fondi ma non sono ancora decollati

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