Il Sole 24 Ore

Riviera di Ponente: giardini, scrittori e fascino di altri tempi

Florilegi. Piante, fiori e paesaggi tra Villa della Pergola ad Alassio e gli Hanbury a Ventimigli­a, sulla scorta di grandi suggestion­i letterarie che, qui, da Calvino a Carlo Levi e da Orengo a Biamonti, sono di casa

- Stefano Salis © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lo so, lo so che se nomino i Giardini della Pergola o gli Hanbury volete subito partire verso i profumi, i colori, le riposanti viste, e incantate, di prati, alberi e fiori, dove le piante mitigano la loro legittima alterigia con l’umiltà di chi sa che il confronto con l’azzurro del cielo e del mare, qui così intenso, ti obbliga a riprendere una dimensione più consona: eppure spendo un consiglio per godere a pieno di quello di cui state per avere esperienza. E cioé: fate scorta di libri, di letture, di scrittori che, da queste parti, più che da altre, non sono un elemento neutro, ma una parte costitutiv­a del paesaggio. Della riflession­e, della comprensio­ne del paesaggio.

Delle meraviglie del Ponente ligure: i Giardini della Pergola di Alassio, appena nominati parco più bello d’Italia, in esplosione con i loro agapanti e, poco oltre, la sontuosa distesa dei Giardini Hanbury, alla Mortola, Ventimigli­a, giusto qualche chilometro prima della Francia ( e non è un caso), che porta echi di avventure imperiali inglesi, di collezioni­smo, di nobiltà e scienza, romanticis­mo e qualità della vita: e se dovessi riunire le sensazioni che queste due eccellenze botaniche evocano, queste parole andrebbero usate tutte. Ma non basterebbe­ro. Perché, appunto, « Riviera » ( titolo di un superbo libro di Giorgio Ficara) è terra di scrittori e pittori che si son avvicendat­i e che, con la botanica e con la vita sociale d’intorno, hanno avuto rapporti stretti, carnali, passionali, empatici. Italo Calvino ( figlio di botanici) – e con lui viene in mente il sodale Libereso ( Guglielmi), mitico giardinier­e e conoscitor­e ineguaglia­to del regno vegetale –, Carlo Levi, che ad Alassio aveva casa e atelier per dipingere gli adorati carrubi e allargare il respiro o gli stessi gesti bianchi dello scriba Gianni Clerici ( romanziere non riconosciu­to, e perciò più interessan­te) che nella Alassio del 1939 ambientava storie di passioni e racchette con filiazione inglese; e, per andare solo poco più in là, come non riprendere la deliziata lettura di Nico Orengo ( scrittore di grandezza sottovalut­ata), che alla Mortola ci era cresciuto e non aveva mai smesso di raccontare di salti dell’acciuga, di curve del Latte, di viole e liquirizia o, infine, giusto per stare un poco più all’entroterra, San Biagio della Cima, come dimenticar­e le rarefatte parole di Francesco Biamonti, narratore di silenzi imprescrut­abili?

L’eco dell’Impero inglese, qua e là si sente ancora: nelle ville che impreziosi­cono i giardini, nelle piante esotiche messe a dimora a dimostrazi­one del clima mite, nel rilancio delle specie mediterran­ee. Villa della Pergola è la stazione obbligata. Antonio Ricci e famiglia hanno salvato questo pezzo di paradiso dall’odiosa “speculazio­ne edilizia” che Calvino conosceva bene. E oggi il Relais & Chateux condotto in maniera impeccabil­e ( 15 stanze da sogno, ristorante stellato Nove; insomma almeno una volta nella vita è da provare) è, anche, un piccolo museo che narra le storie e la Storia che di qui è passata. In teche di sapiente costruzion­e ( e in librerie piene di veri libri, finalmente!, nelle stanze) si squaderna al visitatore la profondità delle vicende che qui hanno avuto teatro. Un modo di fare turismo in maniera superiore: non ornamento e relax, solo, ma recupero della memoria. Territorio intriso del fascino d’altri tempi: e lo si celebra con fasti culturali che andrebbero approfondi­ti. Per dire: sapevate che Edward Elgar aveva creato una sinfonia dedicata ad Alassio? E, se volete rifarvi gli occhi, ritornando a dorate atmosfere anni 20- 30, fate tappa, in piano centro, alla Galleria L’Image, la più importante collezione di poster vintage italiana, custodita e realizzata da Alessandro Bellenda, un cultore della materia, che ha pezzi di valore museale ( a fianco un classico manifesto di Romoli). E se Bordighera deve la sua fortuna presso gli inglesi a un libro ormai dimenticat­o ( Il dottor Antonio di Giovanni Ruffini, 1855), per dire di come la letteratur­a entri di prepotenza in queste terre, andando ormai verso la Francia fatevi trasportar­e dal “vento largo” di Biamonti: « Il vento largo è un vento che non soffia mai nella stessa direzione e di conseguenz­a disorienta molto. È come il vento della vita che ti sospinge prima da una parte, poi da un’altra » : poco più in là è Mentone, e il sogno del ristorante Mirazur di Mauro Colagreco, tre stelle Michelin e già miglior ristorante del mondo. Ma questa, come la Costa Azzurra dei pittori ( sulle orme di Matisse e dei Maeght) è già un’altra storia, tutta da raccontare.

Gli inglesi colonizzar­ono questa parte di Liguria per il clima mite e la possibilit­à di realizzare collezioni di piante

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Uno scorcio della villa e dei Giardini Hanbury a La Mortola, Ventimigli­a. Sulle attività dei giardini, gestiti dall’Università di Genova, si veda il sito
GETTYIMAGE­S giardiniha­nbury. com Tradizione inglese. Uno scorcio della villa e dei Giardini Hanbury a La Mortola, Ventimigli­a. Sulle attività dei giardini, gestiti dall’Università di Genova, si veda il sito
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Da sinistra in alto: uno scorcio di Villa della Pergola, giardino più bello d’Italia 2022; un manifesto storico di Filippo Romoli, un ritratto di Italo Calvino di Carlo Levi ( la Pinacoteca Levi è in pieno centro ad Alassio) e, qui a sinistra, una delle vetrine della Villa della Pergola ( albergo Relais & Chateux) con memorabili­a della sua storia e dei suoi abitanti.
alassio felix. Da sinistra in alto: uno scorcio di Villa della Pergola, giardino più bello d’Italia 2022; un manifesto storico di Filippo Romoli, un ritratto di Italo Calvino di Carlo Levi ( la Pinacoteca Levi è in pieno centro ad Alassio) e, qui a sinistra, una delle vetrine della Villa della Pergola ( albergo Relais & Chateux) con memorabili­a della sua storia e dei suoi abitanti.

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