Spazio alla riscoperta del legno nella sua forma più naturale
Sostenibilità. La sempre maggiore consapevolezza della necessità di tutelare la materia prima spinge designer e produttori a mettere a punto progetti più attenti alla filiera e alle tecnologie antispreco
Il legno, materiale principe del comparto arredo, è in questi mesi al centro di numerose riflessioni che abbracciano tutta la filiera, dall’approvvigionamento alla produzione, dal progetto all’estetica: innescate dagli eventi negativi ( pandemia, guerra) e positivi ( sostenibilità, rinnovata attenzione per la casa) di questi ultimi due anni, vanno a toccare i nervi scoperti di un sistema che, sia a livello globale, sia localmente, alla risorsa legno ha chiesto troppo e, spesso, male. Il design non può che mettersi alla guida di quest’evoluzione necessaria, come è emerso dal simposio Prada Frames tenutosi a Milano durante il FuoriSalone e curato dai Formafantasma, i designer Andrea Trimarchi e Simone Farresin che sulla filiera del legno hanno svolto una lunga ricerca. Nel simposio la relazione tra risorsa naturale, progetto e produzione è stata indagata da studiosi e creativi di calibro internazionale, che hanno esaminato il rapporto critico tra l’uomo e le foreste, soggette all’impatto della politica e dell’economia, e le possibili azioni per riequilibrarlo ( gli interventi sono visibili sul sito dedicato).
Come spesso accade quando una problematica si acuisce, da più parti si affacciano soluzioni e prodotti basati su un rapporto più consapevole con questa risorsa. È il caso di Fiemme Tremila, azienda di parquet con sede nell’omonima valle, che propone Solo, una nuova collezione di arredi firmata dallo studio aledolci& co: una cassapanca, una madia e tre tavoli che puntano alla massima durabilità. La struttura degli arredi è realizzata in Triplostrato, lo stesso dei parquet: tavole a tre strati incrociati di legno massello, assemblate con giunti a secco, trattate con un olio naturale e capaci di migliorare la qualità dell’aria grazie all’emissione di sostanze benefiche. Ma non è tutto. Fiemme Tremila sostiene la nascita di una rete d’impresa che coinvolge la Magnifica Comunità di Fiemme, custode dal 1111 del patrimonio di oltre 60 milioni di alberi della valle, tra cui gli abeti rossi ( utilizzati anche da Stradivari), e la Segheria della Comunità, che ne garantisce il taglio e la trasformazione. L’obiettivo è una filiera locale e virtuosa basata sull’abete rosso e totalmente bio.
Altra sperimentazione interessante è “A seat at the table”, concorso per giovani progettisti i cui esiti sono stati svelati al FuoriSalone: il compito era di creare un tavolo con i legni di latifoglia americani - acero, ciliegio e quercia rossa - sottoutilizzati e virtuosi, poiché crescono in numero superiore rispetto alla quantità del tagliato. I promotori sono il consorzio Ahec ( American Hardwood Export Council), gestore della filiera, e Riva 1920, azienda di Cantù specializzata negli arredi in legno e guidata da Maurizio Riva, che ha così motivato l’iniziativa: « Uno dei fattori emersi durante la pandemia è la tendenza dell’ecosistema del design a concentrarsi su una gamma ristretta di legni. Il boom della domanda globale ha evidenziato questa dinamica in tutta la sua fragilità. È importante che designer e architetti inizino a fare proprie anche nuove tipologie di legni di modo che si converga verso una gestione più sostenibile delle risorse, accompagnando anche il gusto del pubblico » . Tra i vincitori, spiccano il tavolo Alter Ego di Ilenia Viscardi in acero, con i due grandi piedi in massello dalle forme incurvate come i petali dei fiori dell’acero, e il tavolo Morso di Alessandro Gazzardi, in ciliegio, assemblabile a secco grazie agli incastri a coda di rondine e a due morse a vite che vincolano tutti gli elementi.
La sperimentazione non riguarda solo aspetti di filiera, ma anche tecnologie di produzione che ottimizzano il consumo di legno e ne migliorano le prestazioni; aspetti che sono al cuore della collezione Smart Wood di Kartell, ampliata quest’anno con diverse proposte firmate da Philippe Starck, come Adam Wood, la prima libreria dell’azienda, con ripiani in legno curvato e montanti in acciaio, o la scrivania Earl of Wood, anch’essa con il piano in legno curvato. Caratteristica comune è la sottigliezza degli elementi lignei, ridotti al minimo e curvati grazie a una tecnologia brevettata per generare forme tridimensionali e accoglienti. « Ho passato la mia vita cercando di creare oggetti intelligenti, con la minima quantità di materiale, di energia e il più possibile senza tempo – ha commentato Starck – grazie ad un accorgimento progettuale e costruttivo è stato possibile realizzare mobili scultorei in legno con le stesse caratteristiche di quelli in materiale plastico » .
Le criticità della logistica internazionale hanno spinto Ariake, giovane brand giapponese di arredi in legno, ad adottare una nuova modalità produttiva, affidando i pezzi della collezione 2022 destinati al mercato europeo a manifatture italiane in grado di garantire l’alto livello qualitativo che caratterizza il brand. Tra le novità, l’emblematica Cabine Mirror di Inga Sempé, uno specchio angolare freestanding che cela sul retro una cabina spogliatoio.
Infine, Ceccotti Collezioni, azienda pisana di alta ebanisteria, ha tributato un omaggio agli alberi con la nuova collezione firmata da Giuseppe Casarosa: si chiama Alberi di Toscana ed è composta da una serie di vassoi svuotatasche in frassino, che incorporano una piccola lampada con paralume in alabastro di Volterra sagomato come la chioma di un ulivo, di un pino marittimo o di un cipresso. Un segno progettuale e poetico per non dimenticare l'origine delle cose.
INNOVAZIONE È importante iniziare a utilizzare essenze meno tradizionali ma poco impattanti per l’ambiente