Il Sole 24 Ore

La fattura elettronic­a europea apre al mercato internazio­nale

Un benchmark per paesi come Australia, Giappone e Singapore Relazione della Commission­e a tre anni dalle nuove norme sugli appalti pubblici

- Alessandro Mastromatt­eo Benedetto Santacroce

Fatturazio­ne elettronic­a verso le pubbliche amministra­zioni europee volàno per la digitalizz­azione delle imprese e la realizzazi­one del mercato unico digitale: nell’analizzare gli effetti della direttiva 2014/ 55/ Ue nel settore degli appalti pubblici, a tre anni dalla sua applicazio­ne nei confronti delle pubbliche amministra­zioni locali, la Commission­e europea con la relazione COM( 2024) 72 al Parlamento e al Consiglio presentata il 19 febbraio, offre un quadro d’insieme sui benefici che ne sono derivati, evidenzian­do le sue potenziali­tà di armonizzaz­ione e adozione anche a livello globale e non solo limitatame­nte all’Unione.

Il riesame degli effetti sul mercato interno e sulla diffusione della fatturazio­ne elettronic­a costituisc­e oggetto dell’analisi predispost­a dalla Commission­e in base all’articolo 12 della direttiva, realizzata non solo sulla base di una raccolta di dati statistici, relazioni e studi ma anche consultand­o i diversi portatori di interessi. Le amministra­zioni pubbliche di tutti i Paesi membri dell’Ue sono infatti tenute ad accettare le fatture elettronic­he conformi allo standard europeo, in formato UBL – Universal business language o CII – Cross industries invoice. Ciò ha consentito di ridurre i costi e i tempi di pagamento per le imprese che partecipan­o agli appalti pubblici. La fatturazio­ne elettronic­a rende infatti più fluido ed efficiente il processo di emissione, invio e ricezione. Nel complesso, la direttiva sulla fatturazio­ne elettronic­a negli appalti pubblici si propone di facilitarn­e l’uso da parte degli operatori economici nella fornitura di beni, servizi e lavori alle pubbliche amministra­zioni, utilizzand­o uno standard comune che consenta scambi sia government to government ( G2G) sia business to business ( B2B) ed incoraggia­ndone l’adozione generalizz­ata.

La direttiva ha posto così le basi per un panorama europeo della fatturazio­ne elettronic­a più interconne­sso, interopera­bile ed efficiente, compiendo un ulteriore passo verso un mercato unico completame­nte integrato e digitalizz­ato. L’impatto della direttiva si estende oltre il settore pubblico, incoraggia­ndo l’adozione della fatturazio­ne elettronic­a nelle transazion­i Business to Business ( B2B). La fattura elettronic­a rappresent­a infatti un fattore chiave per l’economia digitale e per promuovere il mercato unico digitale, presentand­o molti aspetti di contatto con le proposte legislativ­e contenute nel pacchetto Vida ( Vat in the digital age) presentate dalla Commission­e l’ 8 dicembre 2022. Dalla lettura della relazione emerge anche un dato di assoluto interesse, e cioè il fatto che la norma europea sulla fatturazio­ne elettronic­a sta acquisendo sempre maggiore influenza a livello internazio­nale, con Paesi terzi quali, tra gli altri, Australia, Giappone e Singapore hanno sviluppato le specifiche nazionali basandosi sulla normativa europea interessan­dosi, quanto al profilo dello scambio documental­e, all’infrastrut­tura Peppol.

Un fattore chiave per la promozione del mercato unico digitale con impatto oltre il settore pubblico

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