Meloni: modello Mps per l’ex Ilva, investitori privati per il rilancio
La premier a Porta a Porta: non nazionalizziamo, garantiamo la produzione
Quello dell’ex Ilva « è un dossier gestito pessimamente al quale tentiamo di trovare una soluzione » . Giorgia Meloni interviene sulla crisi dell’acciaieria nella trasmissione Porta a Porta. « Si dice che l’ex Ilva è spacciata ma c’è un mercato per l’acciaio di qualità e il governo lavora per garantire la continuità produttiva » . Ma la premier chiarisce: « non voglio nazionalizzare l’Ilva penso che ci siano o margini per trovare investitori privati che abbiano davvero interesse a farla camminare. Ce ne sono diversi che si sono fatti avanti » . Il modello a cui pensa è quello della banca Monte dei Paschi di Siena ( Mps).
Per l’ex Ilva spiega « mi piacerebbe fare una cosa simile a quella fatta per Mps. Per anni - ha aggiunto - lo Stato italiano ci ha messo i soldi in una situazione drammatica poi a un certo punto l’abbiamo risanata e la banca ha ricominciato a fare utili. Adesso ha venduto una parte delle sue quote e quindi i cittadini hanno visto rientrare una parte di quei soldi che avevano speso per salvare al tempo la banca e piano piano lo Stato uscirà e io vorrei fare una cosa che è simile a quella che abbiamo fatto sul Montepaschi Siena, dimostrare che siamo consapevoli della forza che questa azienda può avere » .
Intanto ieri primo giorno di lavoro a Taranto, nella direzione del siderurgico, per il commissario di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta. Ha incontrato diversi dirigenti ( oggi vedrà anche i rappresentanti dell’indotto), acquisito informazioni e dati, e lunedì alle 11 vedrà le sigle metalmeccaniche. Pianificazione delle prime azioni e costruzione di un clima di collaborazione, sono tra gli impegni urgenti del commissario, che ha ricevuto una larghissima attestazione di fiducia. Che il ministro Adolfo Urso ha sottolineato ieri in Senato parlando di « migliore scelta possibile con l’obiettivo di mettere in salvaguardia lo stabilimento, rilanciare la produzione, creare le condizioni per accogliere nuovi investitori » . E in fabbrica torna intanto qualche piccolo segno di normalità. Ieri è ripartito, dopo uno stop di 24 ore per lavori, l’altoforno 4, che resta al momento l’unico in funzione sui tre operativi, mentre lunedì dovrebbe riprendere la marcia il Treno nastri 2. All’ad uscente di Acciaierie, Lucia Morselli, che poche ore dopo la nomina gli aveva scritto chiedendo tra l’altro di chiarire « le sorti delle altre società operative del gruppo, la cui attività è ancillare rispetto a quella di Acciaierie d’Italia s. p. a. » , il commissario ha risposto ieri affermando che « riguardo le società controllate procederò alla salvaguardia delle stesse conformemente alla normativa vigente » . AdI Energia, Adi Servizi Marittimi, Tubiforma e Socova ( quest’ultima è in Francia) andranno in amministrazione come Acciaierie. « Mi appresto ad accogliere la richiesta del commissario Quaranta di estendere l’amministrazione straordinaria alle altre aziende del gruppo » conferma Urso. Mentre il senatore Salvo Pogliese, relatore in Commissione Industria del dl 4/ 2024, dichiara che « il decreto andrà in Aula non più il 27 febbraio ma dal 5 al 7 marzo perché il Governo presenterà, speriamo entro oggi uno o più emendamenti che affrontino alcune tematiche. La prima è quella di mettere ordine in una situazione un po’ peculiare che vede due amministrazioni straordinarie, Ilva e Acciaierie d’Italia. Si sta cercando di trovare la definizione migliore sul piano delle competenze. Poi c’è il tema dell’avanzo di amministrazione di 1,6 miliardi della Regione Puglia, che il presidente Emiliano vorrebbe mettere a disposizione dell’indotto, ma c’é un problema di aiuti di Stato e anche su questo si sta vedendo di trovare una soluzione. Ci sono problemi tecnici non indifferenti » .
‘ Il commissario Quaranta vede oggi le aziende dell’indotto e lunedi incontra i sindacati