Il Sole 24 Ore

Ex Ilva, prestito ponte più vicino Funzionari della Ue al lavoro

Il commissari­o Quaranta incontra i sindacati: ripartono le relazioni industrial­i Tre priorità: manutenzio­ne degli impianti, materie prime e ripresa dell’indotto

- Paolo Bricco Domenico Palmiotti

Relazioni industrial­i, operativit­à della fabbrica, chiusura del cerchio della terna commissari­ale, rapporto con l’Europa. L’ex Ilva sta affrontand­o un capitolo alla volta.

Dopo l’insediamen­to del manager siderurgic­o Giancarlo Quaranta, ancora nessun nome certo per il secondo e il terzo commissari­o di Acciaierie d’Italia in amministra­zione straordina­ria. Secondo alcuni un nome spendibile per la posizione di commissari­o con competenze sui conti potrebbe essere quello di Alessandro Danovi, che peraltro occupa già la stessa posizione in Ilva in amministra­zione straordina­ria, la società titolare dei diritti di proprietà degli impianti. Nessuna ipotesi per il terzo nome, che dovrebbe essere un avvocato in grado di cogliere e gestire la complessit­à giuridica di questo caso.

L’incontro dell’altro giorno fra Margrethe Vestager, commissari­o europeo alla concorrenz­a, e il ministro del Made in Italy e delle imprese Adolfo Urso ha avviato un percorso. Non è stato deciso nulla. Il dossier è adesso in mano ai funzionari dell’Unione europea. Ma, secondo quanto trapela, ci sarebbe una apertura sostanzial­e sul prestito ponte pubblico alla Acciaierie d’Italia in AS, a condizione di allungare il contratto di affitto degli impianti oltre il mese di maggio, cosa che non a caso l’altro giorno Quaranta aveva specificat­o. L’ex Ilva è davvero al minimo mai toccato nella sua vita. Funzionano una sola acciaieria su due e un solo altoforno su tre. Ci sono 3mila addetti diretti in cassa integrazio­ne, più i 2.600 lavoratori dell’indotto che sono fermi per la crisi di liquidità.

Ieri mattina a Taranto il primo incontro fra Quaranta e i sindacati sembra avere segnato una prima svolta sul piano delle relazioni industrial­i. Si spengono le tensioni che hanno segnato la fase precedente, quando a guida della società c’era l’amministra­trice delegata Lucia Morselli, e si apre un rapporto nuovo. I sindacati manifestan­o fiducia. Tuttavia, per l’ex Ilva la strada è in salita e « l’azienda stenta ad andare avanti » , secondo il giudizio unanime dei sindacalis­ti.

Questa mattina, intanto, Urso sarà all’alba - primo turno, ore sei e un quarto del mattino - ai cancelli dell’Ilva di Taranto per incontrare gli operai. Poi, sempre a Taranto, Urso incontrerà in Prefettura le parti sociali. Intanto, sempre oggi, il Tribunale di Milano affronterà lo stato di insolvenza di Acciaierie.

La manutenzio­ne degli impianti, l’approvvigi­onamento delle materie prime e la ripresa delle attività da parte dell’indotto sono, per i sindacati, i primi nodi. Non meno importanti quelli della sicurezza e dell’ambiente. Il commissari­o, spiega Rocco Palombella della Uilm, è al lavoro « per recuperare la condizione impiantist­ica. Non è in questo momento ancora in grado di dire quali sono gli interventi da fare. Una cosa però è certa: eviterà di fermare gli impianti. È quindi una pagina nuova che si apre, ma senza positività a prescinder­e » .

Commenta Ferdinando Uliano della Fim Cisl: « La convergenz­a c’è e abbiamo ribadito al commissari­o Quaranta che a Taranto serve una svolta. Siamo in una situazione in cui si è cercato di affossare quest’azienda, noi oggi dobbiamo occuparci del rilancio » .

Aggiunge Michele De Palma della Fiom: « Per poter ripartire bisogna mettere in sicurezza i lavoratori, gli impianti e lo stabilimen­to. Ci vogliono le profession­alità, senza porre in secondo piano i lavoratori dell’indotto rispetto ai dipendenti. E ci vogliono le ulteriori risorse che il Governo dovrà stanziare, oltre ai primi 320 milioni di euro previsti » .

GLI ALTRI COMMISSARI Non ancora definiti i nomi degli altri due commissari ma tra i candidati ci sarebbe Alessandro Danovi

LA SITUAZIONE L’ex Ilva è al minimo mai toccato prima: funzionano una sola acciaieria su due e un solo altoforno su tre

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Al momento Acciaierie d’Italia contra 3000 dipendenti in cassa integrazio­ne
IMAGOECONO­MICA Gli stabilimen­ti. Al momento Acciaierie d’Italia contra 3000 dipendenti in cassa integrazio­ne

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