Ridotti per approvare i prospetti dei bond
Tempi più brevi, costi ridotti e possibilità di usare la lingua inglese. La Consob scommette su queste tre coordinate per rendere semplificati i prospetti per le emissioni obbligazionarie. Anche l’elaborazione del documento è stata in linea con questa idea di riduzione dei tempi: la consultazione sul tema si era conclusa il 29 gennaio scorso e le modifiche sono state approvate il 20 febbraio. L’idea di fondo è quella di creare un ambiente favorevole per evitare che gli emittenti migrino verso le piazze che sono dei veri e propri hub di emissioni obbligazionarie come l’Irlanda e Lussemburgo. La questione dei costi era emersa per esempio proprio nelle risposte alla consultazione, in riferimento al confronto con questi paesi.
I tempi vengono ora predeterminati in modo da garantire risposte veloci agli emittenti. Si sta studiando per il futuro anche la possibilità che a concedere il via libera alle emissioni siano direttamente gli uffici senza passare per la Commissione. Per ora agli emittenti sarà fornito dagli uffici un primo riscontro informale entro due giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta di approvazione, sulle questioni principali che possono emergere da una verifica complessiva della bozza di prospetto. La richiesta di informazioni supplementari arriverà entro sei giorni lavorativi dalla presentazione della domanda, ma per le emissioni rivolte agli investitori istituzionali il termine si riduce a cinque giorni.
Per quanto riguarda i contributi di vigilanza per le offerte rivolte agli investitori istituzionali gli importi non sono più variabili in base al valore dell’offerta, ma fissi, predeterminati e noti a priori, per le offerte rivolte ai piccoli risparmiatori ( retail) l’importo resta variabile in relazione al valore dell’offerta, ma è dimezzato rispetto al 2023, prevedendo anche un tetto massimo inferiore.
Il tema dei prospetti è al centro dell’attenzione dei regolatori italiani ed europei, visto che il listing act in fase di approvazione in Europa prevede interventi proprio sui prospetti, prevedendo un numero massimo di pagine. Un problema che si pone più per le emissioni azionarie che per le obbligazionarie, per le quali - a quanto risulta - non ci sono significative differenze tra i pesi europei, visto i format di richiesta sono standardizzati.
Di recente la Consob aveva modificato il regolamento emittenti per semplificare proprio la fase della domanda di approvazione di tutti i prospetti sia azionari che obbligazionari, eliminando la richiesta di documentazione da allegare in eccesso, ossia che non era richiesta dalle regole europee e che spesso costituivano ripetizioni di elementi già presenti nel prospetto stesso. Oltretutto la richiesta può ora essere editata riempiendo dei form prestabiliti. E visto che si possono fare in inglese, anche gli emittenti esteri potrebbero provare la via italiana.