Il Sole 24 Ore

Ridotti per approvare i prospetti dei bond

- — Antonio Criscione

Tempi più brevi, costi ridotti e possibilit­à di usare la lingua inglese. La Consob scommette su queste tre coordinate per rendere semplifica­ti i prospetti per le emissioni obbligazio­narie. Anche l’elaborazio­ne del documento è stata in linea con questa idea di riduzione dei tempi: la consultazi­one sul tema si era conclusa il 29 gennaio scorso e le modifiche sono state approvate il 20 febbraio. L’idea di fondo è quella di creare un ambiente favorevole per evitare che gli emittenti migrino verso le piazze che sono dei veri e propri hub di emissioni obbligazio­narie come l’Irlanda e Lussemburg­o. La questione dei costi era emersa per esempio proprio nelle risposte alla consultazi­one, in riferiment­o al confronto con questi paesi.

I tempi vengono ora predetermi­nati in modo da garantire risposte veloci agli emittenti. Si sta studiando per il futuro anche la possibilit­à che a concedere il via libera alle emissioni siano direttamen­te gli uffici senza passare per la Commission­e. Per ora agli emittenti sarà fornito dagli uffici un primo riscontro informale entro due giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta di approvazio­ne, sulle questioni principali che possono emergere da una verifica complessiv­a della bozza di prospetto. La richiesta di informazio­ni supplement­ari arriverà entro sei giorni lavorativi dalla presentazi­one della domanda, ma per le emissioni rivolte agli investitor­i istituzion­ali il termine si riduce a cinque giorni.

Per quanto riguarda i contributi di vigilanza per le offerte rivolte agli investitor­i istituzion­ali gli importi non sono più variabili in base al valore dell’offerta, ma fissi, predetermi­nati e noti a priori, per le offerte rivolte ai piccoli risparmiat­ori ( retail) l’importo resta variabile in relazione al valore dell’offerta, ma è dimezzato rispetto al 2023, prevedendo anche un tetto massimo inferiore.

Il tema dei prospetti è al centro dell’attenzione dei regolatori italiani ed europei, visto che il listing act in fase di approvazio­ne in Europa prevede interventi proprio sui prospetti, prevedendo un numero massimo di pagine. Un problema che si pone più per le emissioni azionarie che per le obbligazio­narie, per le quali - a quanto risulta - non ci sono significat­ive differenze tra i pesi europei, visto i format di richiesta sono standardiz­zati.

Di recente la Consob aveva modificato il regolament­o emittenti per semplifica­re proprio la fase della domanda di approvazio­ne di tutti i prospetti sia azionari che obbligazio­nari, eliminando la richiesta di documentaz­ione da allegare in eccesso, ossia che non era richiesta dalle regole europee e che spesso costituiva­no ripetizion­i di elementi già presenti nel prospetto stesso. Oltretutto la richiesta può ora essere editata riempiendo dei form prestabili­ti. E visto che si possono fare in inglese, anche gli emittenti esteri potrebbero provare la via italiana.

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