Il Sole 24 Ore

Il Recovery traina gli appalti 2023 In quattro mesi 117,5 miliardi

Il Rapporto analizza il secondo quadrimest­re dello scorso anno

- Flavia Landolfi

Un quadrimest­re d’oro costellato da una crescita impetuosa sia per il numero dei Cig che per il valore del business. Nel Rapporto quadrimest­rale sul mercato dei contratti pubblici con cui Anac, guidato da Giuseppe Busia, mette sotto i raggi X il settore degli appalti - e che il Sole24Ore ha visionato in anteprima - c’è un numero che più di altri salta agli occhi nella lunga fila di dati che fotografan­o il settore dei servizi, lavori e forniture. Ed è quello che segnala un vero e proprio boom nel valore dei contratti sottoscrit­ti tra maggio e agosto 2023: ben 117,5 miliardi di euro ( 86,7 nei settori ordinari e 30,8 in quelli speciali), una cifra che batte tutta la serie storica precedente, anche il record di 108,7 miliardi raggiunti tra maggio e agosto dell’anno precedente, in pieno Pnrr. L’effetto del Recovery continua quindi a soffiare sulla vela degli appalti spingendo ancora in avanti sia il numero che il valore delle gare. E dunque per i contratti superiori ai 40mila euro si registrano numeri più importanti rispetto al quadrimest­re precedente: per le forniture l’aumento registrato è di circa + 35,4% ( forniture che rappresent­ano circa il 34% dei circa 117,6 miliardi complessiv­i), e da un importante aumento dei servizi del + 58,6% ( che in questo quadrimest­re rappresent­ano circa il 32% degli 117,6 miliardi complessiv­i). Ottima anche la performanc­e sul fronte dei lavori: qui l’incremento è del + 44% con un giro d’affari di quasi 40 miliardi di euro, il 34% dei 117,6 miliardi complessiv­i ma che lasciano imbattuti i record raggiunti nei quadrimest­ri maggioagos­to 2022 e settembre- dicembre 2022 hanno fatto registrare, con circa 51,6 miliardi e 46,0 miliardi di importo, i valori più alti di sempre.

Ma il secondo quadrimest­re dell’anno scorso registra un aumento anche sul fronte del numero dei contratti sottoscrit­ti. Tutti i settori incassano il segno più, sul podio i servizi che chiudono con + 58,6% seguito dai lavori con + 44% e infine le forniture + 35,4 per cento. Più importanti i numeri dell’incremento se paragonati con lo stesso periodo dell’anno precedente: qui si registra « un importante aumento delle procedure nei settori delle forniture e dei lavori che aumentano rispettiva­mente del + 53,1% e del + 30,8%, e un aumento più contenuto nel settore dei servizi che si incrementa­no del + 9,5% - spiega Anac -. A tale aumento del numero di procedure corrispond­e, a livello di importo, un importante aumento delle forniture e dei servizi che crescono rispettiva­mente del + 30,4% e + 50,8 per cento » . Anac rileva che l’avanzata sul fronte dei servizi deriva « anche da importanti appalti effettuati da comuni o centrali di committenz­a nel settore dei trasporti ferroviari o relativame­nte a concession­i su servizi di distribuzi­one e trasporto di gas naturale o concession­e su servizi e gestioni impianti di termovalor­izzazione » . Per i lavori il confronto con lo stesso periodo del 2022 è negativo ma in realtà falsato da una maxigara al Nord: la flessione negativa del - 22,6% è « dipesa - spiega Anac - dal fatto che nel quadrimest­re dell’anno precedente ( maggio- agosto 2022) si era registrato un rilevante bando di oltre 19 miliardi di euro dalla stazione appaltante “Concession­i autostrada­li lombarde spa” relativo alla concession­e per 63 anni della pedemontan­a Brescia- Milano » .

La banca dati dell’Anticorruz­ione ha poi fotografat­o le performanc­e delle stazioni appaltanti. Qui i campioni sono diversific­ati: per numero di Cig svettano i Comuni con 30.772 codici identifica­tivi di gara generati pari al 31% del totale del periodo. Ma andando a guardare il valore degli appalti sono le centrali di committenz­a con quasi 30 milioni di euro di contratti siglati che corrispond­ono al 25,6% della torta totale. In seconda posizione ci sono sempre loro, i Comuni, con poco più di 13 milioni di euro di affidament­i pari all’ 11% circa del totale.

Ce ne è anche per il tipo di affidament­o contenuto nei bandi di gara. Anac riferisce che per i settori ordinari in termini di importo si è registrato, rispetto all’anno precedente, un incremento importante per le procedure ristrette con un + 134,3% e un aumento anche per le procedure negoziate sia previa sia senza previa pubblicazi­one del bando che aumentano rispettiva­mente del + 49,7% e del 45%. Mentre si ha una leggera flessione delle procedure aperte che diminuisco­no del - 7,4%. Sul parametro della numerosità invece i settori ordinari registrano un aumento delle procedure senza previa pubblicazi­one del bando che crescono del + 120% e a seguire le procedure ristrette che aumentano del + 69,3%, mentre le procedure negoziate previa pubblicazi­one del bando diminuisco­no del - 22,7%

‘ Aumentano ancora valori e numeri rispetto al periodo precedente dello stesso anno

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