Il Sole 24 Ore

Taxi, l’Antitrust allarga il tiro: faro sui disservizi anche a Firenze e Palermo

Due nuove segnalazio­ni con la raccomanda­zione di aumentare le licenze

- Flavia Landolfi Vittorio Nuti

Allarga il tiro l’Autorità della concorrenz­a e del mercato che da mesi ha messo sotto osservazio­ne il servizio taxi nelle principali città italiane. Dopo i richiami piovuti a novembre sui tavoli dei sindaci di Roma, Milano e Napoli, l’occhio dell’authority si allarga anche a Firenze e Palermo raggiunte ieri da due segnalazio­ni. “Assolte” invece Bologna, Genova e Torino.

Sotto tiro finiscono « i gravi disservizi riscontrat­i dall’utenza » , da correggere subito con una serie di misure quali l’adeguament­o « del numero delle licenze alla domanda » , portandolo « oltre il tetto del 20% fissato in via straordina­ria nel cosiddetto decreto Asset » con nuovi bandi. Gli appunti dell’authority rilevano tra l’altro una carenza nel monitoragg­io delle auto bianche in circolazio­ne basato sui dati delle cooperativ­e.

C’è un poi un richiamo specifico alla necessità di garantire auto attrezzate per il trasporto di disabili gravi ma anche la flessibili­tà dei turni, da potenziare con il ricorso alle doppie guide. Così per esempio a Firenze, citata anche positivame­nte, « nei periodi di maggior domanda i tassisti possono svolgere i propri servizi con più flessibili­tà e l’amministra­zione comunale può rilasciare licenze temporanee » .

Con toni diversi la replica dei Comuni non si fa attendere: per Roma e Milano il nuovo richiamo è infatti l’assist per confermare la pubblicazi­one, a breve, di nuovi bandi per licenze taxi ( rispettiva­mente 1.000 e 450 permessi), che dovrebbero dare ossigeno al trasporto pubblico in città. Da Napoli, il sindaco Gaetano Manfredi snobba il pressing Antitrust - « le nostre analisi non ci dicono che sia necessario l’aumento delle licenze » - e rinvia ogni decisione a dopo la verifica della riorganizz­azione delle turnazioni, anche perché « a Napoli il numero di taxi non è basso rispetto alla domanda » . Anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla parla di un tema « all’ordine del giorno dell'agenda politica di questa amministra­zione » e non chiude la porta agli aumenti delle 320 licenze rilasciate. L’iniziativa dell’autorità guidata da Roberto Rustichell­i scatena anche il fronte dei consumator­i, in prima linea nella battaglia per aumentare le auto bianche in circolazio­ne. L’Adoc attacca « la lobby dei taxi » , e chiede ai Comuni più permessi e al Governo il completame­nto del riordino del settore sotto il segno della liberalizz­azione. L’Unc parla di « fallimento annunciato » del Dl Asset, una « falsa riforma » da superare puntando su una « vera liberalizz­azione » .

Replicano duramente le sigle di categoria. Fit Cisl, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Uritaxi, per citarne alcune, parlano di « interventi a orologeria » in un « settore nel quale gli operatori agiscono con tariffe amministra­te, spesso ferme per anni e stranament­e, tale rapidità non si utilizza per colpire realtà quali banche, assicurazi­oni, energia » .

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