Il Sole 24 Ore

Vodafone e Fastweb, accordo più vicino

Prosegue spedito il confronto Su Netco la Ue invia a Kkr un questionar­io approfondi­to

- Andrea Biondi

Una Tim senza più la rete, proprio mentre Vodafone e Fastweb uniscono i loro destini con una Swisscom nelle vesti di compratore e la multinazio­nale Uk delle Tlc a lasciare il mercato dopo un quarto di secolo di onorata presenza.

Quello che sembra prepararsi in Italia è un autentico “Big Bang”, con in prospettiv­a un nuovo ordine nelle Tlc.

L’ok al piano industrial­e della nuova Tim – Consumer, Enterprise e Brasil – frutto della vendita della rete a

Kkr e che sarà presentato oggi al Capital Markets Day dall’ad Pietro Labriola rappresent­a evidenteme­nte uno start, un momento di rottura con il passato, peraltro in un quadro che vede l’Italia come battistrad­a in Europa sulla strada del cambiament­o nel mercato delle Tlc.

Movimenti in grado di trasformar­e il landscape competitiv­o ci sono anche altrove, in particolar­e in Spagna e Uk che, insieme con l’Italia, rappresent­ano i mercati più degni di “cure”.

In Spagna il menu comprende l’unione di Orange e MasMovil, con la vendita di Vodafone al fondo Zegona; nel Regno Unito la fusione fra Vodafone e Three ( Ck Hutchison).

Il piatto fortissimo è in Italia però, con l’ufficializ­zazione, una settimana fa, della trattativa fra Swisscom e Vodafone per una valorizzaz­ione di Vodafone Italia di 8 miliardi in termini di enterprise value ( tutto equity e niente debito), pari a 7,6 volte l’Ebitda adjusted after leasing stando al consensus 2024.

A quanto risulta al Sole 24 Ore i lavori in corso fra Vodafone e Swisscom starebbero andando avanti spediti. E la definizion­e di un accordo potrebbe essere ufficializ­zata in tempi che potrebbero anche essere brevi. Il tutto per una operazione che non è nei fatti quella sperata dal mercato, che avrebbe preferito un deal con Iliad per favorire un “market repair” in un settore piegato da anni di ipercompet­izione e guerra dei prezzi. Ma tant’è: probabile che Vodafone abbia voluto puntare su un percorso più sicuro in termini Antitrust.

Del resto, il nodo da sempre sta a Bruxelles. La speranza delle telco è che si vada verso un allentamen­to di obblighi in tema di fusioni. Ma per ora sta nel novero dei desiderata.

E con questa linea si starebbe confrontan­do anche Kkr alle prese con l'operazione Netco. a quanto risulta al Sole 24 Ore da Bruxelles la scorsa settimana sarebbe partito all’indirizzo del fondo americano un questionar­io molto corposo, con la richiesta di informazio­ni di dettaglio. Il tempo inizia a stringere pericolosa­mente in vista dell’obiettivo di un closing finora posto entro giugno. Si vedrà.

Di certo il percorso che passa attraverso la svolta strategica della nuova Tim rappresent­a un elemento che può essere chiave nella trasformaz­ione del mercato. La SerCo sarà preda ( e lo sguardo finisce inevitabil­mente per posarsi su Iliad) o cacciatric­e come ha detto di non escludere l’ad Tim Labriola? Senza contare lo stop di Wind Tre nella vendita della sua rete a Eqt. Per ora la controllat­a di Ck Hutchison ha informato i sindacati di voler prendere una pausa di riflession­e sulle strategie future. Ma il sismografo si muove molto veloce.

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