Vodafone e Fastweb, accordo più vicino
Prosegue spedito il confronto Su Netco la Ue invia a Kkr un questionario approfondito
Una Tim senza più la rete, proprio mentre Vodafone e Fastweb uniscono i loro destini con una Swisscom nelle vesti di compratore e la multinazionale Uk delle Tlc a lasciare il mercato dopo un quarto di secolo di onorata presenza.
Quello che sembra prepararsi in Italia è un autentico “Big Bang”, con in prospettiva un nuovo ordine nelle Tlc.
L’ok al piano industriale della nuova Tim – Consumer, Enterprise e Brasil – frutto della vendita della rete a
Kkr e che sarà presentato oggi al Capital Markets Day dall’ad Pietro Labriola rappresenta evidentemente uno start, un momento di rottura con il passato, peraltro in un quadro che vede l’Italia come battistrada in Europa sulla strada del cambiamento nel mercato delle Tlc.
Movimenti in grado di trasformare il landscape competitivo ci sono anche altrove, in particolare in Spagna e Uk che, insieme con l’Italia, rappresentano i mercati più degni di “cure”.
In Spagna il menu comprende l’unione di Orange e MasMovil, con la vendita di Vodafone al fondo Zegona; nel Regno Unito la fusione fra Vodafone e Three ( Ck Hutchison).
Il piatto fortissimo è in Italia però, con l’ufficializzazione, una settimana fa, della trattativa fra Swisscom e Vodafone per una valorizzazione di Vodafone Italia di 8 miliardi in termini di enterprise value ( tutto equity e niente debito), pari a 7,6 volte l’Ebitda adjusted after leasing stando al consensus 2024.
A quanto risulta al Sole 24 Ore i lavori in corso fra Vodafone e Swisscom starebbero andando avanti spediti. E la definizione di un accordo potrebbe essere ufficializzata in tempi che potrebbero anche essere brevi. Il tutto per una operazione che non è nei fatti quella sperata dal mercato, che avrebbe preferito un deal con Iliad per favorire un “market repair” in un settore piegato da anni di ipercompetizione e guerra dei prezzi. Ma tant’è: probabile che Vodafone abbia voluto puntare su un percorso più sicuro in termini Antitrust.
Del resto, il nodo da sempre sta a Bruxelles. La speranza delle telco è che si vada verso un allentamento di obblighi in tema di fusioni. Ma per ora sta nel novero dei desiderata.
E con questa linea si starebbe confrontando anche Kkr alle prese con l'operazione Netco. a quanto risulta al Sole 24 Ore da Bruxelles la scorsa settimana sarebbe partito all’indirizzo del fondo americano un questionario molto corposo, con la richiesta di informazioni di dettaglio. Il tempo inizia a stringere pericolosamente in vista dell’obiettivo di un closing finora posto entro giugno. Si vedrà.
Di certo il percorso che passa attraverso la svolta strategica della nuova Tim rappresenta un elemento che può essere chiave nella trasformazione del mercato. La SerCo sarà preda ( e lo sguardo finisce inevitabilmente per posarsi su Iliad) o cacciatrice come ha detto di non escludere l’ad Tim Labriola? Senza contare lo stop di Wind Tre nella vendita della sua rete a Eqt. Per ora la controllata di Ck Hutchison ha informato i sindacati di voler prendere una pausa di riflessione sulle strategie future. Ma il sismografo si muove molto veloce.