Doppia certificazione, da definire i valutatori
Per il visto ex ante non sono stati ancora esplicitati i soggetti autorizzati
Due certificazioni tecniche, con soggetti potenzialmente diversi, per il credito d’imposta 5.0. Sarà un decreto attuativo a elencare i requisiti, anche in termini di indipendenza, imparzialità, onorabilità e professionalità, dei soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni. Il Dl 19/ 2024 prevede, infatti, la necessità di due certificazioni, una ante e una post investimento.
Nella stesura definitiva, il passaggio sulla certificazione ex- post, chiamata ad attestare l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante, prevede che « tra i soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni sono compresi, in ogni caso, gli esperti in gestione dell’energia ( Ege) certificati da organismo accreditato secondo la norma Uni Cei 11339 e le energy service company ( Esco) certificate da organismo accreditato secondo la norma Uni Cei 11352 » .
Considerando che il passaggio virgolettato è accorpato al punto sulla certificazione ex- post, questi soggetti dovrebbero entrare in gioco solo nella fase a consuntivo. Nella prima certificazione, quindi, servirebbero solo dei valutatori indipendenti, con imparzialità, onorabilità e professionalità.
Il punto dolente per le imprese è che i soggetti già individuati non sembrerebbero abilitati alla certificazione ex- ante, quella che le imprese devono fare in questa prima fase. Le caratteristiche degli altri soggetti abilitati saranno note solo con il decreto attuativo che sarà pubblicato entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Dl.
Le imprese rischiano, quindi, di restare ferme nella pianificazione degli investimenti in attesa di avere un interlocutore idoneo che possa iniziare a calcolare la potenziale riduzione dei consumi, requisito di base per ottenere le agevolazioni. Il calcolo, pur mancando ancora le specifiche tecniche, è già esplicitato e dovrà essere effettuato con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico. Iniziare con questo esercizio potrà aiutare a velocizzare i tempi.
Un aiuto potrebbe arrivare dalle Faq rilasciate in concomitanza con il bando di accesso al Fondo transizione industriale, gestito da Invitalia. Circa i soggetti che potevano predisporre la relazione tecnica, il bando ha individuato geologi, ingegneri e periti industriali iscritti all’ordine professionale di riferimento e, di conseguenza, al relativo Albo professionale. Questi erano citati insieme agli Ege accreditati Uni Cei 11339 e alle Esco accreditate Uni Cei 11352. Parrebbe logico che questi stessi siano i soggetti abilitati. Se così fosse, perché aspettare un nuovo decreto?
Un chiarimento preventivo sarebbe utile per far partire gli investimenti, visto che prima li realizzeranno, prima le imprese potranno iniziare a usare il credito d’imposta in F24, evitando di slittare a dopo il 31 dicembre 2025, quando il credito residuo dovrà essere spalmato in cinque anni.
‘ AUTORIZZATI Al momento, Ege ed Esco sono abilitati a rilasciare la certificazione post investimento