Quarant’anni da pionieri: carta, convegni e digitale dalla parte dei lettori
Elia Zamboni, a lungo vicedirettore del Sole 24 Ore e primo direttore di Radio 24, è il giornalista al quale si deve l’invenzione de L’Esperto risponde: un marchio che da 40 anni è un legame tra giornale, lettori e professionisti, partito da una pagina settimanale sulla quale, domenica 1° aprile del 1984, comparve per la prima volta la testatina « Norme e tributi – L’esperto risponde » . Nella pagina, ogni domenica, si pubblicava una selezione di casi presentati dai lettori, con le soluzioni fornite dagli esperti. « Non si affrontavano solo questioni fiscali – segnala subito Zamboni – i chiarimenti riguardavano anche temi di lavoro, previdenza, diritto civile e penale, aprendosi a tanti argomenti così come negli stessi anni accadeva per le pagine di Norme e tributi del quotidiano » .
L’idea, in sé, appare semplice: collegare domanda e offerta di spiegazioni su questioni normative e amministrative, per tutti i casi in cui il cittadino non sa bene come comportarsi. Come nasce, e perché in quell’anno?
In campo editoriale le idee di successo sono spesso le più semplici. E il numero di imitazioni de L’Esperto risponde dimostra che quella fu un’idea di successo, avviata sotto la direzione e con il pieno sostegno di Gianni Locatelli. L’idea nacque in uno dei periodi di maggiore produzione legislativa, a poco più di un decennio dalla riforma tributaria e nelle fasi della riforma Visentini bis. Allora, come ora, le norme erano molte e molto complesse. Ci si rese conto, perciò, che quel patrimonio di rapporto privilegiato con i lettori poteva trovare nuove formule per collegare domanda e offerta di informazioni.
Si creò quella che oggi definiremmo una community.
Sì. In pochi giorni ricevemmo decine, centinaia di quesiti. Capimmo di avere intercettato un’esigenza: quella di sentirsi rassicurati, tranquillizzati nella applicazione delle leggi. Grazie al contatto con gli esperti e con il giornale, un contatto personalizzato. Il legame si rese evidente con il passaggio da una a due uscite settimanali, con quel particolare formato grafico che i più giovani probabilmente non conoscono, chiamato “CoccoBill” » .
Il formato con cui, anni prima, erano stati presentati all’interno di un giornale i fumetti di Benito Jacovitti, inventore del personaggio del cowboy Cocco Bill. Le pagine del fumetto, prima, e quelle de L’Esperto risponde, poi, si potevano ripiegare e comporre in fascicolo.
Era un formato che si poteva fotocopiare e sottolineare, senza sciupare la raccolta di tutti gli inserti. Ma il successo della formula andò subito oltre le pagine del giornale: nel 1985, per illustrare la riforma Visentini bis, presentammo i convegni de L’Esperto risponde. Convegni che portavano i nostri esperti nelle varie città d’Italia, in teatri e palazzetti dello sport, con affluenze sorprendenti, di centinaia di persone: professionisti, contribuenti, lettori del giornale che in quel modo si presentava a casa loro.
Convegni che poi divennero Telefisco, nel 1992.
L’evoluzione tecnologica rese possibile trasmettere via satellite nei cinema, nei teatri, nelle sedi degli Ordini. E in alcune città il giornale era presente con i giornalisti, i libri, le banche dati. Questa evoluzione dei convegni, soprattutto con Telefisco, ebbe poi un altro effetto importante.
Quale?
Portò la pubblica amministrazione – il Fisco, ma non solo – ad aprirsi al confronto con i professionisti e con i cittadini. L’amministrazione finanziaria partecipò a Telefisco già dalla seconda edizione. L’inizio di un percorso che porta all’interpello e ad altri istituti che sempre più poggiano sulla cooperazione tra fisco e contribuente.
Un altro passaggio importante: negli anni Novanta L’Esperto risponde fece i suoi primi esperimenti digitali.
Nel 1996 Il Sole 24 Ore – primo quotidiano in Italia a presentare un sito di informazione – provò a fare dei forum internet. Durante i quali, non potendo come ora avere uno scambio immediato di domande e risposte, si raccoglievano le domande, si sottoponevano agli esperti e si immettevano sul sito le risposte. Pionieri, davvero.
Ci si adeguava ai nuovi mezzi che stavano espandendosi, con l’intuizione di quel ponte tra esperti e lettori. La stessa formula si trova anche nel primo palinsesto di Radio 24, nel 1999, quando iniziarono i programmi, con te come primo direttore.
Posso dire che L’Esperto ha aiutato la struttura di alcune trasmissioni. La prima versione di Salvadanaio affidata a Marco lo Conte, i programmi condotti da Sebastiano Barisoni. E altri ancora. Anche oggi, il vostro « Due di denari » , con Debora Rosciani e con te, è frutto di quell’esperienza. Che da quarant’anni non aiuta solo i lettori, gli ascoltatori, gli utenti della rete: consente agli esperti e a noi giornalisti di percepire i problemi più sentiti, di verificarli, quando possibile di trovare ascolto in Parlamento o presso il Governo. Per Il Sole 24 Ore, L’Esperto risponde non è una semplice rubrica o un prezioso inserto, ma è una vera e propria bussola per l’informazione di servizio.
Dai convegni dell’Esperto risponde è nato Telefisco: il confronto si è esteso all’amministrazione