Finanziamento « libero » per il welfare integrativo
L’intesa dovrà riprendere le indicazioni di Corte conti sull’esclusione dai vincoli
Rilanciare l’attrattività degli enti locali anche attraverso il welfare integrativo.
È uno degli obiettivi principali che dovranno guidare Aran e sindacati nella stesura del nuovo contratto del comparto delle Funzioni locali relativo al triennio 2022/ 2024.
Lo chiede il Comitato di settore delle autonomie locali nella bozza di atto di indirizzo per il rinnovo del nuovo contratto. L’emorragia del personale, che fa perdere oltre 10mila dipendenti all’anno, mette a rischio non solo la possibilità di raggiungere gli obiettivi strategici prefissati dagli enti locali ( come quelli del Pnrr) ma anche lo svolgimento delle mere attività ordinarie.
La scarsa propensione a partecipare ai concorsi banditi dalle amministrazioni locali e la fuga del personale in servizio ( per mobilità in uscita) verso altri enti o comparti sono il frutto, almeno per una buona parte, di una scarsa attrattività economica dell’impiego, in confronto agli altri comparti.
È su questa analisi che il Comitato settore chiede di « intervenire in modo innovativo sugli istituti del trattamento economico e del welfare integrativo, impiegando tutti i margini utili per potenziare l’interesse all’impiego negli enti attualmente meno attrattivi » .
Se sul versante economico gli interventi proposti sono diversi ( dai differenziali economici, agli incarichi di elevata qualificazione fino al fondo lavoro straordinario), è sul piano delle politiche di welfare integrativo che si gioca una fetta importante della partita.
Nel solco tracciato dal ministro per la Pa Paolo Zangrillo nella direttiva madre per i rinnovi contrattuali del triennio 2022- 2024 ( Sole 24 Ore del 26 gennaio), il documento sottolinea l’importanza del welfare integrativo quale strumento per accrescere il benessere organizzativo e lavorativo dei dipendenti, in grado di contribuire all’aumento della loro performance e alla realizzazione di un clima lavorativo positivo.
La contrattazione nazionale dovrà definire la cornice delle regole ( oggi definita dall’articolo 82 del contratto del 16 novembre 2022) nel cui ambito si cala la contrattazione integrativa.