Ex Blutec, a Ross Pelligra l’area di Termini Imerese
Diventerà il più grande porto commerciale e logistico della Sicilia occidentale giudicato il più affidabile
Il progetto dell’imprenditore italo- australiano sull’ex Fiat
L’area industriale di Termini Imerese diventerà il più grande porto commerciale e logistico di tutta la Sicilia occidentale. Un progetto che passa attraverso la riqualificazione dello stabilimento ex Fiat che è stato affidata alla Pelligra Holding Italia dell’imprenditore italo- australiano Ross Pelligra. Il progetto di Pelligra è stato giudicato dai commissari di Blutec l’unico meritevole sui cinque presentati in risposta al bando per l’assegnazione della Business unit del palermitano. Sono i punti fermi emersi ieri al termine dell’incontro che si è tenuto al Mimit cui, oltre ovviamente al ministro Adolfo Urso, hanno partecipato il ministro del Lavoro Marina Calderone, i rappresentanti della Regione siciliana, i tre commissari di Blutec, i rappresentanti sindacali, gli amministratori del Comune di Termini Imerese e il presidente dell’Autorità del mare della Sicilia occidentale Pasqualino Monti. Il porto è la chiave e rappresenta un punto di svolta: da novembre diventerà il principale porto commerciale della Sicilia occidentale con lo spostamento delle attività di Msc da Palermo a Termini Imerese. Ma non c’è solo questo, almeno nelle intenzioni del ministro: « Siamo impegnati a realizzare prima dell’estate un forum per presentare a investitori italiani e internazionali le opportunità di insediarsi nell’area industriale di Termini Imerese che, più di altre, potrà essere attrattive, sia perché vi è un porto commerciale e logistico così significativo sia perché a fianco avrà un interporto direttamente collegato al sistema ferroviario » dice Urso.
I commissari hanno intanto scelto
il soggetto aggiudicatario: ora seguirà la fase formale che porta all’assegnazione vera e propria. Il progetto di Pelligra, ha spiegato il ministro, nella prima fase punta a bonificare e attrezzare l’area per consentire poi l’insediamento nell’area di attività produttive alcune delle quali saranno direttamente collegate all’attività portuale: 350 lavoratori saranno assunti da subito e saranno impegnati nei primi due anni alla riqualificazione del sito. « Possiamo dire di essere arrivati a una soluzione – dice l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo che ha dato una spinta nei mesi scorsi anche sul fronte della firma dell’Accordo di programma che vale 105 milioni –. Dopo oltre dieci anni di false promesse l’ex stabilimento della Fiat non sarà più una cattedrale del deserto. E possiamo continuare a ragionare sui possibili anzi probabili sviluppi imprenditoriali in quell’area » . Una linea tracciata dal governatore Renato Schifani: « Un rilancio atteso ormai da tanti, troppi anni e che richiede azioni concrete e tempestive – dice –. Continueremo a mantenere alta l’attenzione e a fare la nostra parte perché il progetto possa diventare concreta realtà » .
Per i 180 operai che rimarrebbero fuori dal perimetro delle assunzioni ( altri 40 possono andare in pensione subito) le ipotesi sono diverse: la prima riguarda il riconoscimento del lavoro usurante e su questo il ministro Calderone avrebbe mostrato disponibilità ad approfondire; la seconda
prevede un periodo di altri due anni di Naspi allo scadere della Cig per poi essere accompagnati alla pensione; la terza prevede la costituzione di una newco di scopo interamente pubblica che potrebbe assorbire i lavoratori ancora in carico a Blutec. C’è tempo fino al 4 novembre, giorno in cui scade la Cig, per definire il tutto. Ma da ieri la discussione è aperta. L’assessorato al Lavoro della Regione siciliana ha a disposizione 30 milioni « sia per le politiche passive che per quelle attive – spiega l’assessore Nuccia Albano –. Abbiamo già avviato le interlocuzioni per definire un programma di utilizzo delle risorse » . Prudenti in questa fase i sindacati. « Il progetto di riqualificazione di Termini Imerese, basato sulla offerta di Pelligra, presenta non poche difficoltà e elementi ancora da chiarire, ma cercheremo di verificarne la fattibilità poiché potrebbe essere l’ultima occasione per i lavoratori » dicono Gianluca Ficco, responsabile del settore auto Uilm e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo. La Cgil dal canto suo insiste: « Il vincolo rimane quello della soluzione occupazionale per tutti – Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom- Cgil e Roberto Mastrosimone della Fiom- Cgil nazionale – e va trovata soluzione per i 200 lavoratori dell’indotto. Progetto di reindustrializzazione, pensionamenti e società di scopo sono tre elementi fondamentali per dare una soluzione a tutti i lavoratori » .