Consolidamento dei cieli, l’Europa arranca dietro agli Usa
Da Bruxelles attesa entro giugno la decisione sul merger fra IAG e Air Europa
Allearsi per sopravvivere. Così si sono espressi i principali ceo delle compagnie aeree europee durante un meeting a Bruxelles alla vigilia della lettera spedita dalla commissione europea sul merger Lufthansa- Ita Airways. Dalle compagnie low cost - non coinvolte in operazioni di merger - ai campioni nazionali in molti si sono detti convinti che per battere la concorrenza dei colossi americani l’Europa debba cambiare passo e avviare speditamente il processo di consolidamento dei cieli.
L’Europa consolida al 54%
Un processo iniziato a fatica 20 anni fa, ma nonostante gli sforzi l’industria aerea europea rimane frammentata se paragonata agli Stati Uniti dove le quattro principali compagnie controllano l’ 80% del mercato mentre l’Europa si ferma a circa il 54 per cento. « Se non avviamo il consolidamento in Europa, distruggeremo le compagnie aeree in Europa » , ha dichiarato l’amministratore delegato di IAG Luis Gallego. Il quale è parte in causa, dal momento che attende da mesi il via libera al merger con la spagnola Air Europa avviato da tempo.
Il caso spagnolo
IAG, la holding che controlla l’inglese British Airways, le spagnole Iberia e Vueling e l’irlandese Air Lingus è in attesa della decisione della vice presidente della commissione europea alla concorrenza, Margrethe Vestager che come per Ita- Lufthansa ha avviato una indagine sul merger dal momento che con l’operazione il mercato spagnolo rischierebbe di essere concentrato nelle mani di questi due gruppi: secondo i dati della società di analisi dell’aviazione Cirium, sul mercato domestico spagnolo il gruppo IAG - tramite Iberia, Vueling e Iberia Express - ha il 54,1% degli itinerari totali. Aggiungendo i voli di Air Europa, la compagnia aerea risultante dalla fusione controllerebbe il 64,2% dell’offerta nazionale in Spagna. Se si considerano i voli intercontinentali tra Il Nord e Sud America, sempre la stessa banca dati mostra che a giugno soltanto Iberia e Air Europa per i voli in partenza da Madrid con destinazione le due aeree controllano il 56,7% dei voli. Una posizione dominante che dovrà portare inevitabilmente ad una cessione di voli, in che direzione al momento non è chiaro. Da quando ha ricevuto l’informazione sul merger lo scorso 11 dicembre 2023, la Commissione europea ha 90 giorni per decidere, il che significa che la decisione finale sarà pubblicata al più tardi il 7 giugno, a meno che non venga prorogata per un massimo di 20 giorni.
IAG, intanto, si è fatta avanti per rilevare un’altra compagnia sempre della penisola iberica, la portoghese TAP Airlines per la quale il governo ha deciso la privatizzazione, ma non ha ancora pubblicato i dettagli. Per TAP si sono fatti avanti anche Lufthansa e Air France, quest’ultima pronta a dare battaglia contro IAG per eccesso di posizione dominante nel caso la decisione europea dovesse pendere per la holding anglo- spagnola. Attendista, invece, la posizione di Lufthansa. Si sa che il vettore tedesco vuole crescere in Sud America, ma è difficile pensare che possa acquisire sia Ita Airways sia Tap: quest’ultima potrebbe diventare appetibile per i tedeschi nel caso in cui dovesse saltare il merger con gli italiani.
Gli svedesi della SAS
Per Sas l’acquisizione da parte di Air France- KLM che ora controlla una quota del 20% insieme al consorzio guidato dal fondo americano di private equity Castlelake con il 32% e Lind Invest, è stata la fine del processo di ristrutturazione iniziato un anno prima al Tribunale fallimentare. Con AF- KLM, SAS lascerà Star Alliance per entrare a fare parte dell’alleanza SkyTeam, ma soprattutto sarà un nuovo membro della joint venture transatlantica insieme a Delta Air Lines, Virgin Atlantic e ovviamente Air France- KLM andando ad occupare il posto che in passato è stato della vecchia Alitalia.
La Sas con Air France KLM entrerà nella joint venture transatlantica dove stava la ex Alitalia