Indicatori di performance: la sostenibilità aziendale fa i conti con Ebitda e Pfn
Le criticità nel calcolo in un documento dei commercialisti
Ebitda e Pfn ( Posizione finanziaria netta ) sono due indicatori di performance molto diffusi sia per valutare la sostenibilità aziendale sia perché condizionano i valori delle transazioni di ambito merger and acquisition. Su questi indicatori si sofferma il documento del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ( « Ebitda e Pfn a fini valutativi e negoziali » divulgato il 15 marzo), in particolare sugli aspetti critici della costruzione dei due indicatori.
Per l’Ebitda non c’è una definizione desumibile dai principi contabili. Esso corrisponde con buona approssimazione al flusso di cassa della gestione dal momento che risulta pari alla differenza dell’area caratteristica ( A- B) a cui occorre risommare ammortamenti e svalutazioni delle immobilizzazioni, in quanto costi non monetari.
Indipendentemente dal fatto che si possa trattare di componenti monetarie o meno, nel calcolo vengono di solito ricompresi sia gli incrementi per lavori interni ( capitalizzazioni di costo) sia gli altri ricavi ( voce A 5). Le svalutazioni dei crediti invece riducono l’Ebitda in quanto pur non essendo costi monetari è presumibile che lo diventino in futuro. Lo stesso vale per gli accantonamenti per rischi e altri accantonamenti ( voci B 12 e B13) che presumibilmente avranno espressione monetaria in futuro.
Invece ai fini negoziali l’Ebitda può essere normalizzato. Ciò accade per quanto concerne i canoni di leasing finanziario ( perché il debito relativo rientra nella Pfn), per operazioni infragruppo fatte non a condizioni di mercato, oppure per ricavi e costi inusuali ( quali plus e minus da cessione di rami aziendali, indennizzi assicurativi, contributi pubblici, costi per riorganizzazioni societarie, sopravvenienze rilevanti). Nell’ambito delle aziende familiari la normalizzazione può toccare anche costi o ricavi non afferenti all’azienda. Sempre a livello negoziale poi l’Ebitda può essere ritoccato per considerare la mancata rettifica di crediti commerciali a fronte di una conclamata inesigibilità, la mancata svalutazione del magazzino in presenza di obsolescenza, la normalizzazione relativa a costi di struttura se la stessa risulta troppo snella oppure in presenza di costi di ristrutturazione non ricorrenti, la rettifica positiva o negativa dei compensi agli amministratori.
Circa la Pfn, in bilancio i debiti delle voci da 1 a 5 ( obbligazioni, obbligazioni convertibili, debiti verso soci per finanziamenti, debiti verso banche, debiti verso altri finanziatori) sono tipicamente di natura finanziaria, mentre per le altre voci di debito occorre verificare se la natura sia quella finanziaria. Invece sia il Tfr sia il Tfm si considerano voci di natura finanziaria, da ricomprendersi nella Pfn. Come elementi che migliorano la Pfn va considerata la cassa nonché gli investimenti finanziari prontamente liquidabili ( cash equivalent).
Per ciò che concerne poi la definizione di Pfn propria dell’Esma ( European securities market authority) si considerano di natura finanziaria anche i debiti verso fornitori oltre l’anno o i finanziamenti infruttiferi ( ad esempio infragruppo). A livello negoziale la Pfn viene poi rettificata per considerare i debiti correnti scaduti, i pagamenti non effettuati di dividendi già deliberati, i debiti infragruppo infruttiferi, i crediti e debiti fiscali dell’esercizio in corso, le mancate svalutazioni di crediti o magazzino, il mark to market dei derivati, i debiti per capex ( trattandosi di investimenti da effettuare) e i bonus da pagare ai dipendenti. Circa il factoring, che nella clausola pro soluto migliora indiscutibilmente la Pfn, nella prassi negoziale esso è spesso oggetto di valutazione fra le parti.
Negli esempi proposti viene evidenziato come in presenza di leasing finanziari anche i canoni vanno risommati per ottenere l’Ebitda, parificandoli di fatto agli ammortamenti dei beni. Laddove poi il venditore sia convinto di poter incassare un credito inesigibile, si può costituire un escrow ac
presso una fiduciaria cosicché una parte del prezzo verrà rilasciato a favore del venditore solo dopo tale incasso.
Nel computo dell’Ebitda sono di solito ricompresi sia gli incrementi per lavori interni sia gli altri ricavi