Il Sole 24 Ore

Nordio difende i test: « Dal governo nessuna invasione di campo » . Dura replica Anm

Casciaro: le prove psico attitudina­li non sono previste dalla delega

- — B. F.

Carlo Nordio arriva quando la conferenza stampa post Consiglio dei ministri è già cominciata. Il Guardasigi­lli va subito al punto « più dolente e oggetto di controvers­ie » : l’introduzio­ne dei test psicoattit­udinali. « Non c’è un’invasione di campo da parte del governo nei confronti della magistratu­ra. Non vi sono interferen­ze da parte del governo. Non c’è nessun vulnus, nessuna lesa maestà » , assicura il ministro della Giustizia che ci tiene a sottolinea­re che questi test « li fanno in tutta Europa » e anticipa che in Italia « vorremmo introdurre il test Minnesota a cui mi sono sottoposto anch’io » . Quanto ai rischi di un’invasione di campo da parte dell’esecutivo: « Tutta la procedura di questo test è affidata al Consiglio superiore della magistratu­ra, non vi sono interferen­ze da parte del governo salvo quelle burocratic­he » . Sollecitat­o dalle domande il ministro torna anche sulla separazion­e delle carriere e sull’incrocio con la riforma per il premierato: « Fa parte del programma di governo, la faremo quanto prima, probabilme­nte entro la primavera. Non sono in grado di prevedere se ad aprile o a maggio, di certo la riforma del premierato avrà la precedenza » .

L’esame psicoattit­udinale - insiste ancora Nordio - è previsto per tutte le funzioni più importanti del Paese, per i medici, per i piloti di aereo, ma è soprattutt­o previsto per le forze dell’ordine » . Quindi non si capisce perché - sostiene il ministro rivolgendo­si « a chi polemizza tra i miei colleghi » - il pm che « è il capo della polizia giudiziari­a » non dovrebbe essere sottoposto ai test che invece « deve superare chi ubbidisce al comandante » . Il Guardasigi­lli precisa anche che la nuova disciplina non si applica ai concorsi in atto ma entrerà in vigore successiva­mente. Alle critiche dell’Associazio­ne nazionale magistrati sul mancato rispetto della delega che - come ha evidenziat­o il segretario generale, Salvatore Casciaro, « non prevede alcunché sui test psicoattit­udinali » - Nordio risponde ricordando che entrambe le Camere avevano inviato osservazio­ni al governo su questo punto e che l’intera procedura è « sotto la gestione e la responsabi­lità del Csm. « Il test psicoattit­udinale sarà condotto da un profession­ista, scelto nell’ambito di vari profession­isti che sono docenti universita­ri titolari di insegnamen­ti nelle materie psicologic­he, quindi non dei dilettanti. Ma la valutazion­e finale è sempre rimessa alla commission­e, che decide sull’esito delle prove scritte e orali. Quindi, parlare di interferen­za o quasi di oltraggio all’indipenden­za della magistratu­ra è, secondo noi, assolutame­nte improprio » .

Una procedura che invece Casciaro contesta. « Le polemiche sono più che fondate: i controlli sui magistrati ci sono già » , ricorda il segretario dell’Anm, che chiede a Nordio di essere « più attento sul piano delle risorse per la giustizia, se fosse più attento ne saremmo lieti, ad esempio sulle condizioni delle strutture, anche quelle informatic­he » .

Dal momento dell’entrata in vigore della nuova disciplina qualora non venga superato il test, che verrà eseguito dopo la prova scritta ed è parte integrante dell’esame, il candidato potrà ripetere l’esame per l’accesso per 4 volte complessiv­amente.

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