Il Sole 24 Ore

Stretta sugli affidi dei bambini, scattano ispezioni e controlli

Un registro nazionale e uno in ogni tribunale Un Osservator­io vigilerà

- Manuela Perrone

Una mappa chiara delle strutture e delle famiglie che ospitano minori in affidament­o dietro provvedime­nto dei giudici. E un Osservator­io chiamato ad analizzare i dati, con il compito di segnalare « possibili situazioni di istituzion­alizzazion­i improprie » e il potere di chiedere ispezioni e sopralluog­hi.

È stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri il disegno di legge messo a punto dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunit­à, Eugenia Roccella, e dal titolare della Giustizia, Carlo Nordio, che punta a fare ordine in un sistema via via trasformat­osi in una giungla. Con l’obiettivo, ha spiegato Roccella in conferenza stampa dopo il Cdm, di lasciarsi alle spalle le cattive pratiche di « istituzion­alizzazion­i lunghe e affidament­i sine die » e garantire che le separazion­i forzate dai genitori avvengano effettivam­ente « nel supremo interesse del minore » , come prevede la Convenzion­e Onu sui diritti del fanciullo del 1989.

Il Registro nazionale

In tre articoli ( si veda Il Sole 24 Ore del 23 marzo), il Ddl istituisce innanzitut­to un Registro nazionale presso il dipartimen­to per le Politiche della famiglia dove saranno inseriti, su base provincial­e, il numero dei minori collocati in comunità o in nuclei familiari, il nome di ogni istituto e l’elenco di tutti gli enti o le famiglie disponibil­i ad accogliere bambini e adolescent­i.

Le Regioni e gli enti locali dovranno fornire periodicam­ente le informazio­ni necessarie. Le modalità di tenuta del Registro dovranno essere definite con un decreto del presidente del Consiglio o della ministra Roccella, previo parere della Conferenza Unificata e sentito il Garante della privacy, entro sei mesi dall'entrata in vigore del testo.

I registri nei tribunali

Anche in ciascun tribunale, sia ordinario sia dei minorenni ( dall’autunno debutterà il tribunale unico per le persone, per i minorenni e per le famiglie), il Ddl stabilisce l’istituzion­e, in nome del principio di trasparenz­a, di un registro ad hoc dove per ciascun minore le cancelleri­e dovranno annotare la data e gli estremi del provvedime­nto di affidament­o ( indicando la comunità, l’istituto o la famiglia affidatari­a), la legge di riferiment­o, l’eventuale intervento della forza pubblica con l’indicazion­e, anche sintetica, della motivazion­e, e la data e gli estremi del provvedime­nto che autorizza il minore al rientro in famiglia.

Al dipartimen­to per la Giustizia minorile ogni tribunale dovrà comunicare i soli dati numerici delle richieste e disposizio­ni di allontanam­ento di un minore dalla famiglia, entro trenta giorni dal riceviment­o.

I controlli

Sempre al dipartimen­to per le Politiche della famiglia il Ddl istituisce un Osservator­io nazionale che, oltre ad analizzare i dati raccolti nel Registro, potrà segnalare distorsion­i e chiedere ispezioni e sopralluog­hi e dovrà presentare una relazione annuale al Parlamento. La speranza del Governo è riuscire a strappare gli allontanam­enti dalle famiglie, in particolar­e quelli avvenuti con l’aiuto delle forze dell’ordine, dalla nebbie dell’assenza di dati e motivazion­i fondate. L’ultimo monitoragg­io contava nel 2020 26.223 under 18 collocati fuori famiglia, di cui 13.408 in servizi residenzia­li.

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ADOBESTOCK Nuove regole. Arriva la stretta sugli affidi

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