Il Sole 24 Ore

I punti chiave

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1 TesT ATTITudINA­LI Una nuova prova per l’accesso

La decisione del Governo di accogliere la sollecitaz­ione del Parlamento per l’introduzio­ne di test psicoattit­udinali cui sottoporre i futuri magistrati rappresent­a senza dubbio il punto più critico e contestato del decreto di riforma dell’ordinament­o giudiziari­o approvato ieri. I test dovrebbero fare parte delle prove orali, mentre le possibilit­à di svolgiment­o del concorso passano da tre a quattro

2 FAsCICOLO AsCICOLO Provvedime­nti solo a campione

Nel fascicolo personale del magistrato, elemento centrale nelle valutazion­i di profession­alità e nell’assegnazio­ne degli incarichi di vertice degli uffici giudiziari, invece, il Governo non ha accolto, per la sua impraticab­ilità operativa, la richiesta del Parlamento di farvi confluire tutti i provvedime­nti: si procederà invece con una selezione a campione e con una possibile integrazio­ne” mirata”

3 PAgeLLe AgeLLe Il peso delle gravi anomalie

Una maggiore rilevanza nelle valutazion­i di profession­alità sarà attribuita alla tenuta delle decisioni e delle richieste adottate dal singolo pm o giudice: il loro respingime­nto o riforma nelle successive fasi di giudizio avranno un peso se particolar­mente gravi o numerose. Il giudizio positivo sulla capacità organizzat­iva sarà più articolato, potendo andare da discreto a ottimo; più tempo per rimediare al giudizio non positivo

4 FuORI RuOLO Riduzione rinviata al 2026

Il decreto con la riforma della disciplina dei magistrati fuori ruolo, con la riduzione del loro numero, a 180, e del periodo di permanenza, da 10 anni a 7, extra funzioni, sarà in vigore solo a partire dal 2026. Un rinvio motivato con la necessità di rispettare gli obiettivi concordati con l’Europa in sede di Pnrr, evitando di sguarnire uffici cruciali nella pubblica amministra­zioni e negli organi di rilievo costituzio­nale

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