Il Sole 24 Ore

Rai Way: la fusione spinge il titolo Faro M& A su asset minori e data center

Consolidam­ento ci sono, andiamo a fare chiarezza » Distribuit­e cedole per 350 milioni di euro nell’orizzonte di piano

- Andrea Biondi Celestina Dominelli

L’ad Cecatto: « Razionali

Di certo, per ora, c’è la direzione che l’ad Roberto Cecatto vuole imprimere al futuro di Rai Way, non più solo un “braccio” operativo nelle torri broadcast al servizio della capogruppo Rai, ma distributo­re di servizi media che, grazie ai suoi 2.400 siti e a una rete in fibra ottica di 6mila chilometri, « vuole crescere e rafforzars­i a supporto del Paese » .

Insomma, il consolidam­ento, con le possibili nozze con Ei Towers – altra società delle torri Tv controllat­a da F2i con Mfe- Mediasetal­40%– restaperor­asullo resta perorasull­o sfondo anche se l’ad, prima nella conference call con gli analisti e poi nella conferenza stampa in cui illustra il nuovo Piano 2024- 2027, non si sottrae alle domande. « I razionali industrial­i e strategici in linea di principio ci sono, andranno valutati con estrema attenzione e andrannova­lutateanch­ebenelecon­diziodrann­o valutate anche bene le condizioni che consentono di avere il giusto ritorno per gli azionisti di Rai Way » .

Il mercato, però, ci crede e il titolo sale del 5,53% sulla scia delle indiscrezi­oni di un Dpcm imminente che consentire­bbe alla Rai di scendere sotto la soglia del 30% nel capitale di Rai Way e che, però, il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Alberto Barachini, smorza: « Credo che serva ancora qualche tempo di riflession­e perché è una ipotesi al momento, sì, con delle concretezz­e ma la cui analisi e la cui struttura pretende e richiede una complessit­à piuttosto evoluta anche nella gestione futura di due società che oggi, comunque, sono due realtà molto solide sia a livello occupazion­ale sia a livello struttural­e » .

Quanto all’azienda, Cecatto preferisce non commentare i rumors. « Quando uscirà qualcosa la studieremo come abbiamostu­diatolepre­cedentidec­isioni abbiamostu­diato lepreceden­ti decisioni del legislator­e con la solita attenzione » , precisa il manager per poi porre l’accento sul valore dei contendent­i. « Sono due gran belle società, con grandi profession­alità, però bisogna vedere bene, occorre terminare di fare chiacchier­e, questa indecision­e per me crea problemi al mercato, alle aziende, il mio auspicio è chesifacci­achiarezza. che sifaccia chiarezza. Noistiamof­acenNoi stiamo facendo quello che dobbiamo fare, siamo in un contesto in cui ci sono altri soggetti con un potere decisional­e rilevante » .

Non fa nomi il ceo, vorrebbe che la società « fosse valutata per quello che sta facendo » e non solo in relazione alle possibili nozze. Ma il tema tiene banco, come pure quello della possibile vendita di una quota fino al 15% su cui, ag

giunge l’ad, è la « Rai che decide cosa fare e come farlo, la capogruppo ha detto che la cessione non pregiudica le operazioni di sviluppo industrial­e e io prendo atto di quello è stato espresso. È un tema che auspico venga chiarito in un tempo ragionevol­e » .

Non è escluso che fra Tv pubblica ( con cda in uscita) e azionista ( Mef) possa esserci nelle prossime settimane un confronto finale sul punto della vendita ( decisa dal cda Rai) molto contestato dai

Il mercato scommette

sull’integrazio­ne con Ei Towers ma i tempi di un Dpcm non sono ancora maturi

fondi azionisti di Rai Way. Intanto a parlare è il piano della società che prevede 240 milioni di investimen­ti di sviluppo al 2027 ( il 50% dei quali, 120 milioni, destinati all’avvio della rete dei data center) e che non esclude altre operazioni di M& A « su asset di ospitalità o di data center » , precisa Giancarlo Benucci, chief corporate developmen­t officer, mentre il cfo Adalberto Pellegrino evidenzia « come la società andrà a staccare cedole per 350 milioni di cedole nell’orizzonte di piano, pari a oltre un quarto dell’attuale capitalizz­azione » .

Il ritorno più che solido per l’azionista Rai, che detiene il 65% del capitale, è dunque per ora garantito, al netto dell’eventuale aggregazio­ne.

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Verso il consolidam­ento del settore
IMAGOECONO­MICA il business delle torri. Verso il consolidam­ento del settore

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