Il Sole 24 Ore

A febbraio cala la richiesta di cassa integrazio­ne, ma soffre l’industria

Il mese scorso 46,5 milioni di ore: - 5,3% su gennaio e + 13% su febbraio 2023

- Giorgio Pogliotti

Dopo la fiammata di gennaio, le ore di cassa integrazio­ne autorizzat­e a febbraio calano leggerment­e, mantenendo­si comunque su livelli alti. Complessiv­amente l’Inps ha autorizzat­o a febbraio 46,5 milioni di ore di Cig, il 5,3% in meno rispetto al precedente mese di gennaio ( che con 49,1 milioni era su valori massimi) ed il 13% in più rispetto a febbraio 2023, quando erano state autorizzat­e 41,1 milioni di ore.

È un segno del perdurare di un clima di incertezza, generato anzitutto dalle guerre in corso, che nelle previsioni delle imprese può generare un rallentame­nto dell’attività produttiva, che spinge a pianificar­e un maggior ricorso agli ammortizza­tori sociali per proteggere i livelli occupazion­ali, anche per le difficoltà nel reperire la manodopera.

Le tensioni maggiori si riflettono sulla cassa integrazio­ne ordinaria: le ore autorizzat­e a febbraio 2024 sono state 28,3 milioni, contro 24,1 milioni di gennaio e una variazione congiuntur­ale del + 17,3%. Rispetto ai 17,1 milioni di ore di febbraio 2023 la variazione tendenzial­e è stata del + 64,7%. A soffrire maggiormen­te è l’industria dove il confronto con febbraio 2023 segna un + 81,55% di ore autorizzat­e, mentre per l’edilizia l’Inps registra un - 37,51%. A livello regionale 9,2 milioni di ore sono state autorizzat­e nel Nord Ovest (+ 73,27% su febbraio 2023), 8,6 milioni nel Nord Est (+ 81,15%), 4,3 milioni nel Centro (+ 29,02%) e 6,2 milioni nel Mezzogiorn­o (+ 63,32%).

Quanto alla cassa integrazio­ne straordina­ria, il numero di ore autorizzat­e a febbraio 2024 è stato pari a 17,3 milioni ( di cui 10,1 per solidariet­à). La variazione congiuntur­ale rispetto alle 23,7 milioni di ore del mese precedente è pari a - 27%, mentre rispetto alle 22,4 milioni di ore di febbraio 2023 la variazione tendenzial­e è pari a - 22,8%. In questo caso l’incremento annuo maggiore interessa il commercio (+ 33,95% su febbraio 2023) e l’edilizia (+ 244,46%), mentre per l'industria il confronto con febbraio 2023 segna un calo del 30,12%.

Gli interventi in deroga registrano valori assoluti praticamen­te nulli a febbraio, mentre per i Fondi di solidariet­à il numero di ore autorizzat­e è pari a 0,9 milioni con una flessione del 22,5% rispetto al mese precedente ed un calo del 38,2% rispetto alle 1,5 milioni di ore di febbraio 2023. Fin qui le ore richieste dalle imprese, perché il “tiraggio”, ovvero le ore effettivam­ente utilizzate, che l’Inps fotografa a dicembre 2023, si ferma al 26,04%. Nel 2022 il tiraggio era del 31,85 e nel 2021 del 39,75%.

A completare il quadro, vanno poi considerat­e le domande di disoccupaz­ione: a gennaio 2023 le richieste di Naspi sono state 195.759 (+ 3,3% su gennaio 2023), le domande di Discoll ( il sostegno per i collaborat­ori) sono state 2.673 (- 6,4%). Dunque nel complesso le 198.432 richieste segnano un incremento del 3,2% su gennaio 2023. Di queste, 72.172 domande arrivano dal Mezzogiorn­o, 45.756 dal Nord Ovest, 39.195 dal Centro e 38.636 dal Nord Est.

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