Aree terremotate, ora lo scontro passa per le Regioni escluse
Bonaccini: « Discriminatoria la decisione di tagliare fuori l’Emilia- Romagna »
Le aree del sisma accendono ancora il dibattito politico per
l’esclusione di Emilia- Romagna e Molise dalla salvaguardia concessa, invece, a Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria. Dopo la discussione dei giorni scorsi che ha portato alla modifica con deroga nel testo del Dl 39/ 2024, il nuovo fronte è sull’estensione geografica del ritocco alla versione del provvedimento approdato in « Gazzetta Ufficiale » . Un’estensione che, secondo diversi esponenti politici, lascerebbe fuori diversi territori in maniera ingiustificata.
La protesta arriva dal governatore dell’Emilia- Romagna Stefano Bonaccini che parla di « discriminazione vergognosa » in relazione alla scelta di escludere le aree del cratere della sua regione. Una scelta che, a suo avviso, « colpisce una terra che nella ricostruzione ha offerto un’eccezionale prova di serietà e velocità a tutto il Paese » . Per questo Bonaccini chiede che « il Governo ponga subito rimedio a una decisione che penalizza chi ha lavorato meglio di altri » .
Un appello che arriva in termini molto simili anche dal Molise: « Pur comprendendo le ragioni del Governo in ordine alla necessità e urgenza di prevedere ulteriori e ancora più incisive misure per la tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica, anche rivedendo la disciplina relativa alla modalità di cessione dei crediti e dello sconto in fattura in luogo delle detrazioni fiscali, al fine di tutelare il territorio della Regione Molise colpito dal sisma del 2018, mi attiverò affinché il decreto legge sia modificato durante l’iter parlamentare di conversione che inizierà dal Senato della Repubblica » . Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Costanzo Della Porta.
Le altre regioni per cui la deroga su cessione e sconto in fattura è stata mantenuta ( pur nel tetto di spesa di 400 milioni di euro) sono Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria.
Suscita preoccupazione da parte delle imprese l’ulteriore stretta sulle Cilas già depositate, ma senza lavori avviati. Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, pur apprezzando i miglioramenti portati nell’ultima versione del decreto, parla di « un vero e proprio venerdì di passione per chi, entro la data di entrata in vigore del Dl, non avrà avuto la “premonizione” di fatturare spese per lavori già eseguiti, lasciando i contratti in balia dei contenziosi che ne deriveranno » .
Per Granelli « siamo all’ennesimo cambio di normativa in corsa, che arriva a ridosso delle scadenze e in coincidenza con le
Per Legambiente necessario un ripensamento per Terzo settore e case popolari
festività, rendendo così ancor più difficile la corretta informazione nei confronti delle imprese coinvolte » . Moltissimi, insomma, finiranno nella tagliola del nuovo provvedimento.
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, parla di sostanziale eliminazione di cessione del credito e sconto in fattura. Una scelta in contrasto con la indicazioni che arrivano dall’Europa: « Il governo decide di abbandonare non solo i più fragili, che non hanno le condizioni economiche per riqualificare energeticamente la propria abitazione e ridurre i costi in bolletta, ma anche le imprese, togliendo loro degli strumenti che hanno creato nuovi posti di lavoro, ridotto i costi in bolletta e portato a innovazione anche in termini di rigenerazione urbana » .
Per questo motivo, Legambiente auspica un « ripensamento per le case popolari e gli edifici del Terzo Settore » , nel corso del prossimo passaggio parlamentare.