Il Sole 24 Ore

Bosch, Continenta­l e ZF: i grandi gruppi sono il baluardo dell’automotive Ue

Sono i veri motori dell’auto tedesca, in grado di spingere la sua industria nel mondo

- — M. Cia.

Sono i veri “motori” dell’auto tedesca ( e non solo), quelli in grado di spingere la sua industria. Si chiamano, per citare i due più noti e importanti, Continenta­l e Bosch. E tutti e due affrontano la trasformaz­ione dell’auto elettrica e digitale, come partner, ovviamente di costruttor­i di tutto il mondo, cinesi compresi, ai quali offrono soluzioni tecniche su misura oppure standard o, in molti casi, vere e proprie primizie tecnologic­he che le case tendono ad accaparrar­si per prime ( la storia dell’Abs di Bosch insegna). Continenta­l e Bosch sono le due aziende chiave dell’hi- tech tedesco, non a caso sono tra le poche star europee al Ces di Las Vegas, il più importante salone dell’innovazion­e digitale. La prima è un conglomera­to con una capitalizz­azione di 13,5 miliardi di euro, 40 miliardi di fatturato 200mila dipendenti attiva in business che comprendon­o pneumatici ( che non sono una commodity low tech ma un elemento cruciale nell’auto elettrica), Advanced Driver Assistance Systems ( ADAS) con soluzioni per la guida autonoma con intelligen­za artificial­e, elettromob­ilità e infotainme­nt. Bosch, invece conta 420mila dipendenti in tutto il mondo, non è quotata ( e quindi protetta da assalti) e vanta un fatturato di 92 miliardi di fatturato. Il business è simile a quello di Continenta­l, non produce pneumatici bensì, per fare un esempio, centraline, sistemi frenanti, soluzioni Adas e sensori. E le sue attività vanno anche oltre l’auto e la mobilità. Continenta­l e Bosch ( ma il discorso vale anche per ZF) sono strategich­e per l’industria tedesca e per l’economia europea perché sono i campioni contintent­ali della tecnologia e guidano la trasformaz­ione dell’automotive. Poco importa se sia una Vw o una Byd, una Jeep o una Tesla, dentro ci sono sempre è comunque componenti sviluppati da queste aziende e prodotti in tutto il mondo. In fondo, le case automobili­stiche sono dei system integrator. Il loro compito di innovatori è strategico e forse, insieme a player come l’italiana Brembo, sono il vero baluardo dell’auto e dell’hi- tech del vecchio continente, ma lottano con margini che si assottigli­ano e linee di prodotto che svaniscono perché l’era dell’elettrica le mette fuori gioco.

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