« Intermodalità un’esigenza del Paese, ma va sostenuta »
L’intermodalità, cioè il trasporto combinato delle merci stradarotaia, è un’esigenza del Paese, ma va sostenuta da un’adeguata politica di incentivi statali, che aiutino in particolare il cargo ferroviario a superare la crisi. Sul punto, tra ferrovia e autotrasporto c’è piena sintonia. Lo dicono Silvio Damagini, amministratore delegato di Mercitalia Rail ( Gruppo Fs), Giuseppe Rizzi, direttore di Fermerci e Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto, intervenuti ieri a Milano al convegno sul Pnrr organizzato dal Sole 24 Ore.
Dice Russo: « L’autotrasporto è il primo tifoso dell’intermodalità ferroviaria, perché abbiamo problemi gravissimi di congestione e di saturazione lungo la rete stradale e autostradale. In alcune ore della giornata, i nostri camion sono bloccati. Trasferire quote crescenti di merci dalla strada alla rotaia, come ci chiede anche l’Europa, è un’esigenza del Paese » . La missione 3 del Pnrr prevede massicci investimenti per il potenziamento della rete ferroviaria nazionale. Però, in questa fase, sono proprio i cantieri ferroviari del Pnrr ( oltre 4mila) a destare il maggiore allarme nel trasporto merci su rotaia. Spiega Rizzi: « Nel 2024 risulterà interrotto circa il 60% delle linee ferroviarie. È urgente istituire un fondo complementare per consentire agli operatori del trasporto ferroviario merci di arrivare integri all’appuntamento di fine lavori del 2026 » . Da parte sua, il polo logistica del gruppo Fs sta sviluppando una serie di alleanze per promuovere lo shift modale delle merci. Spiega Damagini: « Stiamo lavorando su tutta la catena della logistica, dal primo all’ultimo miglio, con acquisizioni, partnership e con investimenti importanti per l’innovazione digitale. Il recente accordo tra Mercitalia e Amazon per gestire il traffico cargo tra Italia e Germania, ha proprio l’obiettivo di ridurre il trasporto merci internazionale su gomma, diminuendo sia le emissioni di CO2 sia le congestioni sulle principali strade europee » .