Distrutta la maggiore centrale elettrica di Kiev
Zelensky: la difesa aerea è il problema più grande, missili russi ci colpiscono ogni giorno
Ancor prima degli attacchi lanciati nella notte tra il 10 e l’ 11 aprile, le autorità ucraine erano preoccupate di non riuscire a riparare in tempo per il prossimo inverno i danni sempre più pesanti alle centrali termiche e idroelettriche. Mosca, è stato detto nei giorni scorsi, si sta concentrando sugli impianti delle regioni meno protette di Kiev, da Kharkiv a Zaporizhzhia, e da Odessa a Leopoli. Ieri mattina all’alba, però, i russi hanno colpito con diversi missili l’impianto termico di Trypilska, a 45 km dalla capitale.
La sala turbine della centrale a carbone, che la compagnia Centrenergo descrive come il più importante impianto di generazione di energia dopo la chiusura della centrale nucleare di Chernobyl, è finita in fiamme: « L’entità della distruzione è terrificante - ha commentato per la Bbc il presidente di Centrenergo, Andriy Hota -. Trasformatori, turbine, generatori. Tutto distrutto al 100% » . Con la centrale, ha aggiunto Hota, l’intera capacità generativa di Centrenergo è azzerata dopo la perdita di un impianto nella regione di Donetsk controllata dai russi e di un altro a Kharkiv, distrutto nel marzo scorso.
Gli impianti potranno essere ricostruiti, ha detto Hota, ma senza difese aeree resteranno sempre vulnerabili a nuovi attacchi.
Dei 42 missili lanciati, le forze aeree ucraine sono riuscite ad abbatterne solo 18, mancando i sei Kh47M2 Kinzhal, missili balistici ipersonici. « Ormai è una routine » , ha commentato il presidente Volodymyr Zelensky dalla Lituania, dove ieri ha partecipato a un vertice con una dozzina di Paesi dell’Europa Centrale, chiedendo ai leader di non « voltarsi dall’altra parte » . « La difesa aerea ora è il problema più grande – ha ripetuto Zelensky -. I missili russi ci colpiscono ogni giorno, e ogni giorno ci sentiamo dire che l’Ucraina riceverà nuovi sistemi di difesa aerea » .
In apertura del proprio sito, l’Ukrainska Pravda riporta un tweet di Julian Röpcke, reporter di Bild: « L’Ucraina ha esaurito i sistemi di difesa aerea Patriot e Iris- T » . Affermazione accompagnata dalla mappa che illustra la traiettoria di missili e droni russi: « Lo spazio aereo di Kiev ormai è passaggio libero per loro » , commenta Röpcke. A Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale, il governatore Vitaly Kim riferisce di due persone uccise, e quattro ferite. Ma negli ultimi giorni gli attacchi dei russi si sono accaniti in particolare su Kharkiv, sempre più in balìa dei black- out. Kharkiv è la città più vicina al confine con la regione russa di Belgorod. E a Kharkiv aveva forse fatto allusione Vladimir Putin subito dopo il voto del 17 marzo, parlando della necessità di garantirsi un “cuscinetto di sicurezza” per impedire incursioni in territorio russo.
Oltre ai missili, i russi hanno lanciato 40 droni, sempre concentrandosi sulle infrastrutture dell’energia in quella che il ministero della Difesa russo ha descritto come una risposta agli attacchi dei droni ucraini contro raffinerie e impianti russi. Nelle ultime settimane le incursioni di Kiev in Russia sono divenute più frequenti, spingendosi in regioni lontane anche più di mille km dal confine ucraino.
Il pesante attacco di giovedì mattina ha colto Kiev alle prese con un’altra decisione difficile, relativa alla gestione di un’altra risorsa cruciale – i suoi soldati. Dopo la legge che ha abbassato a 25 anni l’età per la chiamata alle armi, il Parlamento ha approvato un secondo provvedimento che cerca di assicurare all’esercito le forze di cui ha bisogno, riducendo le possibilità di esenzione e irrigidendo le sanzioni per chi evade il servizio militare. Mentre dal testo è stata cancellata la parte più attesa da chi combatte al fronte dall’inizio della guerra: una clausola che avrebbe permesso a chi è in servizio da più di 36 mesi di tornare a casa.
‘ Il Parlamento ucraino approva norme per assicurare all’esercito le forze necessarie, riducendo le esenzioni