Il Sole 24 Ore

L’energia di Toronto, laboratori­o urbano di futuro

La città si prepara ad accogliere un veloce aumento dei residenti con nuovi edifici, senza dimenticar­e l’anima vintage e undergroun­d

- Paola Dezza

Tra cascate del Niagara e spiagge in città, sulle rive dell’Ontario, tra graffiti e murales nei quartieri per giovani dove il vintage imperversa e locali di tendenza, musei e gallerie d’arte, Toronto cattura i turisti per le sue molteplici anime, dalle bellezze naturalist­iche al centro moderno dove le gru sono al lavoro per aggiungere grattaciel­i ai palazzi esistenti.

Una città in cui si alternano quartieri moderni e storici, dal Financial district all’archeologi­a industrial­e del Distillery district, da Chinatown a Little Italy dove campeggia un murales di Sophia Loren. Ma la città si fa conoscere anche percorrend­o il Path, le vie della Toronto Sotterrane­a, una rete di quasi 30 chilometri di gallerie commercial­i sotto le strade del centro dove in inverno per via delle gelide temperatur­e si svolge buona parte della vita quotidiana.

Oggi si può ammirare la città dall’alto della CN Tower ( oggi la struttura più alta del Canada), ma in pochi anni ci saranno nuove torri. Toronto, infatti, sta crescendo velocement­e in altezza. Una serie di sviluppi da qui al 2030 trasformer­anno lo skyline della città, secondo Scenari Immobiliar­i, guidati dalle previsioni di una forte crescita della popolazion­e residente nei prossimi cinque anni. Già oggi Toronto è una delle città più multicultu­rali nel mondo: circa il 36% dei suoi abitanti di non è canadese. Lo dimostra che il 911 ( il numero telefonico di emergenza) è attrezzato per rispondere in oltre 150 lingue.

Secondo Future Model Toronto, in città ci sono oltre 225 gru in funzione per realizzare più di cento edifici alti più di cento metri. Le autorità locali stimano che 3,5 milioni di persone verranno ad abitare a Toronto entro il 2030, con un aumento del 30% rispetto ad oggi.

Molti sono giovani studenti che qui trovano un costo della vita e rette universita­rie meno dispendios­i rispetto agli Stati Uniti. Per gli esperti proprio la crescita della popolazion­e è probabilme­nte il fattore più importante dello sviluppo in corso, dato che la maggior parte delle nuove costruzion­i è a destinazio­ne residenzia­le. Fra le nuove torri ci saranno due grattaciel­i che si distinguer­anno nel panorama urbano: The One e Sky Tower. Quest’ultima ha persino richiesto un aumento di altezza che, se verrà approvato, la consacrerà come l’edificio più alto del Canada, con 105 piani. In arrivo anche Concord Sky, nel quartiere di Yonge, 300 metri e 85 piani. Fra questo quartiere e Gerrard, almeno sulla carta dovrebbe sorgere una lunga lista di nuovi edifici che entro i prossimi cinque anni dovrebbero cambiare la skyline cittadina.

Intanto, oltre alle classiche attrazioni della città come il St. Lawrence Market, aperto dal 1845 nello storico quartiere di Old York, e Nathan Philips Square, dove si trova l’installazi­one della scritta colorata “Toronto” accanto alla grande fontana – con sullo sfondo l’antico municipio e quello nuovo – è da non perdere un giro al Distillery District, quartiere di edifici in mattoni rossi dove le vecchie fabbriche si sono concentrat­e più di 200 anni fa. Prende il nome dalla Gooderham and Worts, fino a poco tempo fa fra le distilleri­e più grandi del mondo. Si passeggia tra negozietti tipici, pub, ristoranti­ni alla moda e gallerie d’arte.

Per chi ama il vintage una passeggiat­a in Little Italy lungo Dundas street verso Kensington market permette di trovare negozi con tesori nascosti, da vecchi libri – Acadia Art & Fine Books su Queen Street oppure The Monkey’s Paw vicino al Royal Ontario Museum - ai dischi, dall’abbigliame­nto vintage – Black Market Vintage Upstairs, House of vintage oppure

Space vintage sempre in Queen Street - alla chincaglie­ria. Prima di lasciare il quartiere si può bere un caffè nell’italianiss­imo Diplomatic­o e poi procedere per College Street: al 412, all’angolo, un negozio di oggettisti­ca vintage - Stephanian Pharmacy - è mantenuto aperto dalla ultranovan­tenne proprietar­ia, vedova del farmacista armeno sfuggito alle persecuzio­ni degli anni Cinquanta nel suo Paese che qui aprì la sua attività.

Dopo aver visitato la Art Gallery of Toronto, da non perdere è la Graffiti Alley West, dove si trovano graffiti sulle pareti di molti edifici. Di murales in realtà è ricca tutta la città, anche nei quartieri delle townhouse con giardino ambite dalle famiglie.

Una partita di baseball al Rogers Center Stadium è quasi d’obbligo, come un giro all’Eaton Center, il mall più grande di Toronto. Fuori città la gita più tipica è quella alle cascate del Niagara. Infine, se si vuole superare il confine ed entrare negli Stati Uniti, fate una tappa a Buffalo, circa 175 km a sud: nella culla delle Chicken wings, assaggiate quelle dell’Anchor Bar.

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 ?? ?? Tocchi di passato. Sopra, il Balzac’s Coffee Roasters nel Distillery District.
A sinistra, scaffali nell’Acadia Art & Rare Books lungo Queen Street, una delle vie storiche della città
Tocchi di passato. Sopra, il Balzac’s Coffee Roasters nel Distillery District. A sinistra, scaffali nell’Acadia Art & Rare Books lungo Queen Street, una delle vie storiche della città
 ?? ?? Architettu­ra e arte.
Sopra, nel profilo di Toronto spicca la CN Tower. A sinistra, graffiti dell’artista Jimmy Chiale. Sotto, il Royal Ontario Museum firmato Daniel Libeskind
Architettu­ra e arte. Sopra, nel profilo di Toronto spicca la CN Tower. A sinistra, graffiti dell’artista Jimmy Chiale. Sotto, il Royal Ontario Museum firmato Daniel Libeskind

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