Guerre in Ucraina e Palestina il cyber attivismo a + 625%
Mantovano: fake news con l’Ia per aumentare l’astensionismo dal voto Frattasi: con Piantedosi alert sui sistemi digitali elettorali. L’Italia terzo Paese Ue per attacchi
In un anno le incursioni hacker per scopi politico- dimostrativi sono aumentate del 625%. È la guerra ibrida dei collettivi filorussi e filopastinesi tracciata nel bilancio annuale dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ( Acn) diretta dal prefetto Bruno Frattasi. Tecnicamente sono attacchi DDos ( Distributed denial of service), nei fatti si tratta di un “bombardamento” di dati verso i portali web di Pubbliche amministrazioni e imprese strategiche, che blocca per ore — se non per giorni — i sistemi informatici.
Il fronte del cyber crimine è stato illustrato ieri da Frattasi alla presentazione del dossier dell’Acn, organismo che fa capo alla Presidenza del consiglio. Nel 2023 sono state emesse oltre 20mila comunicazioni e 447 bollettini. Sono stati individuati 1.411 attacchi, in aumento del 29% sul 2022, e sono triplicati a 3.300 gli obiettivi. Una media di 117 incursioni al mese, con un picco di 169 a ottobre. L’Italia è il terzo Paese dell’Ue per azioni cyber, preceduta da Germania e Francia, mentre è sesta nel ranking globale.
« Occorre migliorare la nostra capacità di reazione rispetto agli attacchi » , ha detto l’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, alla presentazione cui hanno partecipato anche i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. In ballo c’è soprattutto il Ddl Cybersicurezza che, tra le altre cose, equipara gli illeciti informatici a quelli mafiosi. « Vi è una interlocuzione » , ha spiegato il sottosegretario « che fa auspicare un’approvazione rapida del provvedimento ma non superficiale » .
Il problema — al di là della crescente criminalità informatica comune — è il panorama di geopolitica internazionale con le frizioni tra Occidente da una parte e Russia, Cina e Corea del Nord dall’altra. L’alert non è di poco conto, come ha detto Mantovano ricordando le « diversificate aggressioni alla sicurezza cyber, che spesso hanno proceduto in parallelo ai conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente » ( si veda il grafico). La maggior parte degli attacchi DDos ( 248 su 319) in Italia è stata rivendicata da collettivi filorussi, come LockBit
3.0, LockBit eNoEscape. e NoEscape. Poi ci sono i filopalestinesi: è stata rilevata una singola campagna con 15 incursioni. In tutti i casi gli obiettivi sono soprattutto le Pa centrali, i servizi di trasporti e finanziari. Ma nessun comparto è al sicuro: risultano azioni anche contro i settori della difesa, dell’energia, della sanità e dell’Università.
Una forma di cyberattivismo che può andare anche oltre. È concreto il rischio che questi atti dimostrativi invadano il terreno elettorale, anche per le europee, per veicolare il voto in favore di soggetti politicamente più vicini soprattutto alla Russia. Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, ha detto che « non bisogna ignorare che la disinformazione interessa spesso i processi elettorali » e che « abbiamo prove conclamate di rilancio di fake news in questi periodi » . Anche per questo nel Ddl Intelligenza artificiale — varato martedì dal Consiglio dei ministri — è stata prevista l’aggravante dell’uso dell’Ia per alterare il voto. Secondo Mantovano con l’uso « distorto » dell’intelligenza artificiale « in altri Stati Ue sono stati diffusi messaggi per incrementare l’astensionismo attraverso la diffusione di notizie che, per esempio, raccontavano falsamente che i seggi erano a rischio attentati » . L’approvazione celere della norma, inoltre, permetterà all’Italia « di mostrarsi anche come un interlocutore in grado di parlare un linguaggio attento alla realtà nelle sedi internazionali, a cominciare dal G7 » .
Il tema elettorale è al centro delle valutazioni dell’Acn e del ministero dell’Interno. Il prefetto Frattasi ha infatti spiegato che « è in corso un’interlocuzione con Piantedosi per sensibilizzare le postazioni elettorali interessate dal voto, ad avere particolare attenzione sull’uso dei sistemi digitali per la raccolta dei dati » .
Guerini ( Copasir): « Abbiamo prove conclamate di rilancio di fake news »