La corsa ai titoli italiani spinge Cdp: domanda sui bond per 10 miliardi
Chiusa la seconda emissione obbligazionaria in dollari Cedola annua lorda a 5,875%
Per capire il successo del secondo yankee bond targato Cassa depositi e prestiti che, come riferito ieri dal gruppo, ha chiuso con ordini per oltre 9,9 miliardi di dollari , pari a quasi 7 volte l’offerta di 1,5 miliardi, anche sull’onda della corsa ai titoli italiani, bisogna riavvolgere il nastro fino al febbraio del 2023 quando, a pochi mesi dal lancio della prima emissione in dollari, il gruppo guidato da Dario Scannapieco decise di far partire da San Francisco, culla della Silicon Valley, il primo road show negli Stati Uniti. Obiettivo: attrarre capitali internazionali e lavorare alla creazione di una rete di connessioni tra investitori e operatori del mercato d’Oltreoceano con la strategia e le iniziative messe in pista dal management.
Un primo, proficuo, contatto, insomma, al quale, come noto, seguì il lancio, ad aprile, della prima emissione obbligazionaria in dollari per un ammontare complessivo pari a 1 miliardo di dollari con un significativo riscontro da parte dei mercati finanziari. Al punto che la domanda si attestò a circa 3,8 miliardi, superiore di quasi 4 volte l’offerta con ordini provenienti da più di 120 investitori.
A pochi giorni dal collocamento, i vertici di Cdp fecero ritorno negli States per una seconda tappa del road show culminata in una tre giorni nell’East Cost con l’obiettivo dirafforzare la relazione con i più importanti operatori finanziari americani e promuovere le opportunità di investimento nei settori a più alto potenziale dell’Italia
Una fitta agenda di incontri, workshop ed eventi, organizzati con la collaborazione del Consolato Generale d’Italia e la Rappresentanza di Banca d’Italia a New York, che sono serviti alla Cassa per illustrare gli ambiti di attività e i punti di forza dell’Italia e per consolidare un interesse e una fiducia già molto alti rispetto al Paese e i cui riverberi si sono manifestati anche nei risultati conseguiti dall’operazione chiusa ieri. Che, come detto, ha riscosso un boom di richieste e ha visto la partecipazione di circ a 190 investitori con una significativa domanda di operatori esteri pari a quasi all’ 80% del totale, di cui un 55% circa provenienti dagli Usa. Quanto al
‘ L’operazione ha registrato un volume di richieste pari quasi a sette volte l’offerta
rendimento, la cedola annua lorda è pari a 5,875% e la scadenza di 5 anni, con un rating dei titoli atteso pari a BBB per S& P e BBB per Fitch.
Tutti elementi particolarmente attrattivi per gli investitori che infatti hanno risposto al collocamento con grande adesione. A conferma della capacità di Cdp di attrarre capitali esteri e di consolidareo la sua presenza sui mercati finanziari internazionali, in linea con la sua strategia di diversificazione delle fonti di raccolta e di ampliamento della base investitori. Senza contare che l’emissione consente al gruppo di rafforzare al contempo la sua attività a sostegno delle esportazioni delle imprese italiane, anche attraverso il canale dell’export finance.
Insomma, l’operazione ha centrato gli obiettivi attesi e ha coinvolto un nutrito gruppo di banche che, nell’ambito del collocamento, hanno agito in qualità di joint bookrunner: Bnp Paribas, BofA Securities, Citigroup, Goldman Sachs International, Imi- Intesa Sanpaolo, Jp Morgan, Santander Corporate & Investment Banking, Société Générale Corporate & Investment Banking e UniCredit. Mentre BofA e Goldman Sachs International hanno operato come global coordinator dell’operazione.