Il Sole 24 Ore

Ance: « Allarme sui ristori del caro materiali e sui pagamenti Pnrr »

Brancaccio: « Servono scelte chiare. Riprogramm­are ma con versamenti regolari »

- — F. La.

È di nuovo allarme dei costruttor­i sui tempi di pagamento dei ristori per il caro materiali. L’Ance, per bocca della sua presidente Federica Brancaccio, torna a puntare i piedi sulle lungaggini che anche in passato hanno funestato il versamento dei pagamenti alle imprese a titolo di compensazi­oni per l’impennata dei costi delle materie prime. « Siamo molto preoccupat­i - lamenta la numero uno dei costruttor­i - da un lato perché dove c’è la copertura delle risorse, e quindi stiamo parlando del secondo semestre 2022, ancora è tutto fermo. Dall’altro perché sul 2024 le coperture sono decisament­e insufficie­nti » .

L’associazio­ne ha messo in fila i numeri dei ristori ( si veda tabella in alto) e la situazione non sembra rosea. Sul biennio 2022- 2023 mancano all’appello quasi 2 miliardi di euro messi a disposizio­ne dal decreto Aiuti: 1,5 miliardi circa già ripartiti ma non erogati e altri 500 milioni tutti ancora da sottoporre al riparto. È nel 2024 che la musica cambia perché ora la coperta è decisament­e corta: sul Fondo per la prosecuzio­ne delle opere indifferib­ili sono stati stanziati 2,640 miliardi per l’anno in corso, il 2025 e il 2026. Ma una grossa fetta di queste risorse sono assorbite da altre voci, ( decreto Aiuti 2023 e general contractor per le grandi opere): restano 420 milioni in tutto di cui appena la metà a copertura di quest’anno. Risultato: il fabbisogno per il solo 2024 è di 1,6 miliardi.

« Se di dove c’è la copertura, e quindi degli aiuti del secondo semestre 2022 ancora non si hanno notizie - lamenta Brancaccio - figurarsi sul 2024 dove le risorse non ci sono » . Ma c’è di più secondo i costruttor­i. « Non c’è solo il dl Aiuti a complicare la vita delle aziende - spiega la presidente - ma ora registriam­o un problema forse anche peggiore: non passa giorno ormai da qualche tempo che non raccogliam­o l’allarme di chi lamenta il mancato pagamento dell’ordinario, quindi degli stati di avanzament­o dei lavori » . Ance parla di una stretta poderosa a tutti i livelli: dalle amministra­zioni centrali ai comuni, nessuno escluso. « Dopo un periodo di ripresa, di stabilità, stiamo vivendo di nuovo un brutto film già visto - aggiunge -. E gli allarmi sui conti pubblici non fanno certo bene alla fiducia delle nostre aziende » . Poi la proposta: « A questo punto se veramente c'è un problema di coperture si assumesser­o delle decisioni coerenti - conclude -. Anche drastiche, fuori dal Pnrr ovviamente, di stralciare alcune opere, mettere mano a una riprogramm­azione purché i lavori in corso o i bandi che si decidono di mettere in cantiere abbiano la copertura e vengano pagati regolarmen­te » .

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