ISTITUZIONI E IMPRESE INSIEME PER INNOVARE
« Se si smette di sognare perde anche la scienza » . Ecco perchè serve il « coraggio di immaginare una visione e di saper credere in quella visione » . Facciamo nostro questo invito del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Viviamo cambiamenti epocali in molti ambiti. Non ultimo quello della Salute e delle cure. I Ministri dell’Industria del G7 hanno infatti recentemente sottolineato che il futuro delle nostre nazioni dipende dalla capacità di promuovere l’innovazione e tradurla in benefici concreti per i cittadini.
Una dichiarazione che si adatta in pieno all’innovazione farmaceutica, con 1.700 miliardi di dollari investiti in R& S dall’industria a livello globale tra il 2023 e il 2028 e altrettanti in produzione, fondamentale per obiettivi strategici quali la sicurezza e la salute; la competitività e la produttività; la natalità e la transizione demografica. A confermare l’importanza del settore cito alcuni dati da poco pubblicati.
Il primo è la crescita della pipeline dei prodotti in sviluppo nel Mondo, che nel 2024 sfiorano i 23 mila. Una progressione che ha caratteristiche significative:
1. forte accelerazione, + 7% all’anno nell’ultimo decennio, rispetto al + 5% del precedente;
2. mix bilanciato, 56% di sintesi chimica e 44% biotech, e su molte aree terapeutiche;
3. impegno per medicina personalizzata, terapie avanzate, malattie rare, combinazioni tra tecnologie per gestire comorbidità o cronicità.
Il secondo è l’aspettativa di vita che nel 2023 in Italia è aumentata di sei mesi ed è tornata ai livelli pre- Covid. Un risultato raggiunto grazie alla sinergia tra innovazione e impegno di Istituzioni, professionisti sanitari e aziende.
Il terzo sono le domande di brevetto nelle Scienze della
Vita, area nella quale l’Italia cresce del 32% negli ultimi cinque anni, più della media UE ( 15%) e degli altri settori a livello nazionale ( 16%). L’innovazione corre veloce e integra tecnologia e competenze, attraverso la rivoluzione digitale e l’Intelligenza Artificiale, fino alla Ricerca nello spazio. Un approccio olistico – sottolineato dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci – che utilizza tutti gli strumenti a disposizione e porta a risultati sempre più significativi per migliorare la salute, la prevenzione, l’appropriatezza e la programmazione. Un impegno comune anche per affrontare sfide sanitarie urgenti come, ad esempio, lo sviluppo di antibiotici innovativi. Con un’evoluzione che riguarderà anche l’industria farmaceutica, come snodo fondamentale di un sistema interconnesso di Scienze della Vita tra ricerca, manifattura, formazione, servizi, Big Data analysis, Servizio Sanitario Nazionale.
Diventa quindi prioritario accelerare la revisione dei modelli di governance e di policy. La parola d’ordine oggi è attrarre gli investimenti delle aziende in un contesto competitivo per rispondere alla concorrenza internazionale e ai forti aumenti dei costi di tutte le materie prime. Solo così sarà possibile garantire la qualità delle cure e la sostenibilità del sistema. Ne è un esempio la ricerca clinica, che permette ai
FARMACEUTICA
Sono 1.700 i miliardi investiti in R& S dall’industria a livello globale tra il 2023 e il 2028
LA SFIDA NELLA UE L’alleanza pubblico privato imprescindibile per abbandonare un approccio anti industriale
cittadini l’accesso a nuove terapie, genera risparmi per il SSN e fa crescere le competenze degli operatori della salute: un valore da far aumentare con un contesto attrattivo. In un mondo profondamente cambiato, con sfide estremamente complesse, è fondamentale programmare insieme il futuro per renderlo migliore: per questo è decisivo il confronto tra Istituzioni e Industria. Una partnership che è imprescindibile per abbandonare un approccio ideologico e anti- industriale, che ha caratterizzato le politiche UE in questi anni. E allo stesso tempo per tutelare veramente la salute dei cittadini, migliorare l’accesso alle cure e garantire la competitività delle imprese farmaceutiche. In Italia respiriamo un’aria diversa rispetto all’UE. Il Governo ha più volte dimostrato di considerare strategico il nostro settore. Siamo consapevoli, come sottolineato dal Presidente del Consiglio che « oggi la nostra sfida principale, quella che anticipa e raccoglie tutte le altre, è esattamente questa: tornare a pensare in grande, tornare a credere in noi stessi, nel nostro talento, nelle nostre energie » .
Noi ci abbiamo sempre creduto. E continueremo a crederci.