Il Sole 24 Ore

Dal 2011 il fatturato delle catene è raddoppiat­o fino a 9,9 miliardi

Censite 850 insegne

- — E. Sg.

Il “Rapporto Ristorazio­ne 2024” elaborato dalla Fipe ( Federazion­e dei pubblici esercizi aderente a Confcommer­cio) conferma alcuni trend sui cambiament­i dei consumi fuori casa che stanno caratteriz­zando la ripresa post Covid anche nei centri commercial­i. Innanzitut­to la maggior dinamicità delle insegne in franchisin­g rispetto ai ristoranti “indipenden­ti” di natura più tradiziona­le.

Nel 2023, secondo Fipe, « le catene di ristorazio­ne rappresent­ano circa l’ 11% del mercato a valore ( pari a 9,9 miliardi di euro) segnando un’elevata crescita e quasi un raddoppio della loro quota rispetto al 2011 ( 5,8% pari a 4,2 miliardi di euro) » . E sono il + 4% rispetto al 2019. Vengono censiti 11.500 esercizi, presenti prevalente­mente al nord, che staccano uno scontrino medio di circa 10 euro. A fianco dei grandi player « si stanno facendo spazio anche piccoli operatori nazionali che già contano per oltre un terzo della rete.

È quella che possiamo definire – sui legge nel Rapporto – come l’espansione delle mini catene: sul mercato italiano operano oltre 600 gruppi/ aziende che sviluppano oltre 850 format/ insegne » . Occupano comunque una quota nettamente inferiore rispetto alla media europea, che secondo Deloitte supera il 26% del valore totale della ristorazio­ne.

In un settore caratteriz­zato da elevata frammentaz­ione dell’offerta – con quasi il 90% del mercato a valore che rimane rappresent­ato da locali tradiziona­li – « le catene riescono a far leva su una elevata dimensione e sulla scalabilit­à per investire in marketing, offrire prezzi competitiv­i e adottare soluzioni digitali più avanzate rispetto agli operatori indipenden­ti » , nota Fipe. E questo ha « suscitato l’attenzione di numerosi investitor­i finanziari » . Così nel periodo 2018- 2022, « si sono concluse 28 operazioni di fusione e acquisizio­ne nel settore della ristorazio­ne commercial­e, e ci si aspetta che questo trend continui anche nei prossimi anni » . Per rimanere competitiv­i sul mercato, gli operatori indipenden­ti devono quindi puntare su elementi differenzi­anti rispetto alle catene, perché vengono scelti dai clienti « per la connession­e autentica che riescono a stabilire con il personale » . In questo contesto « diventa ancora più importante che gli operatori della ristorazio­ne offrano un’esperienza molto specifica e personaliz­zata sulle esigenze del segmento clienti voluto. Ciò non comporta necessaria­mente – dicono da Fipe – una premiumizz­azione dell’offerta, ma piuttosto l’adozione di un focus su offerte specifiche e non generiche » .

Viene poi evidenziat­o anche il processo di “snackerizz­azione” della domanda: soprattutt­o i giovani chiedono prodotti più semplici e veloci da consumare al posto dei pasti tradiziona­li, con una forte impronta di salubrità e sostenibil­ità

La quota dei locali tradiziona­li rimane comunque molto più elevata rispetto alla media europea

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy