Il Sole 24 Ore

Renault cerca nuovi partner in Cina: tratta con Xiaomi e Li Auto

I big europei avviano intese su tech, software e piattaform­e con Pechino

- Alberto Annicchiar­ico

La Cina dell’auto è sempre più vicina all’Europa. Approfitta­ndo del Salone di Pechino, sono stati in tanti, tra i produttori occidental­i e giapponesi a cercare in settimana abboccamen­ti per avviare collaboraz­ioni con le aziende locali leader. Dalle case tedesche, già molto presenti in Cina, a Toyota a Nissan.

Le big straniere storicamen­te dagli anni ’ 90 hanno dominato il mercato del Dragone, ma i rapporti di forza si sono ormai rovesciati: la quota di mercato complessiv­a ( auto con motori a combustion­e interna più auto elettriche) è passata dal 57% al 48% tra il 2021 e il 2023. E tra le sole auto elettriche gli equilibri sono ancora più spostati a favore dei brand cinesi, che dominano la top ten, con BYD ( oltre il 30% del mercato) nettamente in testa davanti a Tesla.

Tra i produttori storici, Renault, in particolar­e, ha avuto a Pechino colloqui con Li Auto e Xiaomi. Oggetto delle discussion­i le tecnologie dei veicoli elettrici e intelligen­ti, ha dichiarato il Gruppo transalpin­o. L’ipotesi è di potenziali partnershi­p. « Il nostro ceo Luca de Meo si è impegnato in conversazi­oni fondamenta­li con i leader del settore, tra cui i nostri partner Geely e Dongfeng, i fornitori chiave, ma anche nuovi attori come i fondatori di Li

Auto e Xiaomi Technology » , ha scritto il responsabi­le degli acquisti e delle partnershi­p di Renault, François Provost in un post su LinkedIn. Xiaomi è stata la grande protagonis­ta nelle ultime settimane con la sua unica e nuovissima vettura elettrica SU7, che ha registrato un record di ordini.

I colloqui al Salone dell’Auto di Pechino si inseriscon­o in un contesto di relazioni piuttosto tese tra Europa e Cina. La Commission­e europea ha avviato da mesi una serie di indagini sull’ipotesi che le esportazio­ni cinesi siano sostenute da sussidi statali e sleali miliardari, che spingerebb­ero artificios­amente l’accelerato­re della competitiv­ità di prezzo. Le vendite di automobili prodotte da brand cinesi sono stimate in aumento dell’ 1% al 5% delle quote di mercato in soli tre anni ( 2021- 2024) dall’AlixPartne­rs Global Outlook infra- annuale, presentato in settimana.

Eppure, sempre più spesso i grandi gruppi automobili­stici europei avviano delle partnershi­p su tecnologie, software e piattaform­e proprio con le contropart­i cinesi: è il caso diStellant­is di Stellantis con Leapmotor, di Volkswagen con Xpeng, Horizon Robotics, ThunderSof­t, e Ark, ma anche di Mercedes- Benz con BYD sul brand di lusso Denza. L’idea di De Meo è che l’Europa si trovi di fronte a un difficile gioco di equilibri, sia per proteggere il proprio mercato sia per imparare dai produttori di auto cinesi, più avanti nello sviluppo dell’auto elettrica e del relativo software.

Renault è già partner nella joint venture Horse con il primo gruppo privato cinese, Geely, per quanto riguarda i propulsori termici e ibridi.

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