Transizione 5.0, ok agli investimenti dal 1° gennaio 2024
Via libera agli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2024. L’emendamento che chiarisce il periodo di validità dei crediti di imposta del piano Transizione 5.0 arriva con il “decreto superbonus” all’esame della commissione Finanze del Senato. Il correttivo a firma del governo conferma quanto anticipato dal Sole 24 Ore del 26 aprile, ovvero i crediti d’imposta si riferiscono a investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2024, mentre alcune interpretazioni iniziali avevano fatto intendere che, considerando l’entrata in vigore del Dl Pnrr che ha finanziato Transizione 5.0, potessero partire solo dal 1° marzo 2024. È tuttavia da precisare, secondo quanto esposto nelle scorse settimane dai tecnici del ministero delle Imprese e del made in Italy ( Mimit), che il termine vale per la definizione dell’ordine e non per la consegna. Secondo il ministero, considerare anche la consegna di beni ordinati prima del 1° gennaio avrebbe agevolato investimenti di fatto già programmati cancellando il valore addizionale degli incentivi.
L’emendamento conferma inoltre il periodo ultimo per effettuare gli investimenti, ovvero il 31 dicembre 2025. Ed è probabile che in sede di decreto attuativo - non ancora emanato - venga precisato che tale termine vale anche per l’interconnessione dei beni strumentali incentivati. Previste altre due modifiche. Con la prima si interviene per evitare fenomeni di accaparramento e blocco delle risorse a causa di prenotazioni che superano l’ammontare effettivo degli investimenti che saranno effettuati. A questo scopo si aggiunge, tra gli oneri a carico delle imprese, una comunicazione intermedia per dimostrare di aver versato almeno il 20% del pagamento previsto dall’ordine entro 30 giorni dalla prenotazione del credito d’imposta, pena la decadenza dal beneficio. Viene poi trasformato da quotidiano a mensile l’obbligo per il Gse ( Gestore servizi energetici) di trasmettere al Mimit l’elenco delle imprese che hanno comunicato in modo valido l’intenzione di fruire dell’agevolazione e l’importo del credito prenotato. Infine, viene chiarito che il Gse deve effettuare una comunicazione all’agenzia delle Entrate qualora emerga la fruizione, anche parziale, del credito « in assenza dei relativi presupposti » .