Il messaggio di base è che Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità
L’Enciclica raccoglie e riprende molti dei temi sviluppati nel Documento di Abu Dhabi, in particolare che Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro, valorizzando il concetto di amicizia sociale per tutti gli uomini e le donne di questo tempo e facendo della fraternità quel principio unificante che l’epoca della globalizzazione si è illusa di poter garantire.
In particolare propone la fraternità e l’amicizia sociale come le vie indicate per costruire un mondo migliore, più giusto e pacifico, con l’impegno di tutti: persone, istituzioni, mondo economico, organizzazioni internazionali, società civile.
L’Enciclica si pone in continuità con la precedente Laudato Si’, nella quale il Santo Padre - dopo aver denunciato i mali che affliggono la casa comune anche a causa dell’uomo - propone l’ecologia integrale come strumento di amore e rispetto per tutti ( e fra tutti) e per il creato. In “Fratelli tutti” il Papa sottolinea che nella casa comune viviamo tutti come un’unica famiglia e propone azioni concrete per restaurare il mondo e superare i malanni generati dalla crisi della pandemia, che ora è diventata crisi sanitaria, economica, sociale, politica: la pace, perché nessuna opera sarà possibile se le nazioni e i popoli continuano a combattersi; il dialogo, perché ciascuno trova la propria completezza nell’altro; il rafforzamento del multilateralismo e del no a ogni tipo di guerra; la lotta alla globalizzazione dell’indifferenza e la promozione dell’inclusione sociale.