L'Economia

Avvocati specializz­ati ma non troppo

È scontro tra gli avvocati sul regolament­o che prevede la nascita di figure profession­ali dedicate a un particolar­e settore

- di C. Clerici e I. Trovato

Èscontro aperto tra gli Ordini territoria­li e le associazio­ni degli avvocati specializz­ati. Il tema del dibattere (a colpi di carta bollata) rimane sempre lo stesso: il nuovo regolament­o che approva e formalizza il titolo di avvocato specialist­a. Un regolament­o che era stato varato già cinque anni fa e bloccato dai ricorsi degli Ordini territoria­li. Ci è voluto un lustro per la correzione e già si annunciano nuovi ricorsi al Tar da parte degli stessi grandi Ordini territoria­li, a cominciare da Roma, i quali avevano già impugnato con successo la prima versione dell’elenco dei settori di specializz­azione. «Questa volta appare ancora maggiormen­te evidente che la contrariet­à riguarda il principio stesso delle specializz­azioni, più che le carenze di un regolament­o che la stessa legge profession­ale prevede possa essere sempre modificato» afferma Aldo Bottini, presidente degli Avvocati giuslavori­sti italiani (Agi), l’associazio­ne fondata nel 2002. «Basti dire - spiega Bottini - che a inizio Duemila dire di essere specialist­i era un illecito disciplina­re. Il regolament­o non crea un’esclusiva ma disciplina. Però prevale il timore degli Ordini di essere esclusi da questa evoluzione. Timore infondato e da superare».

Le categorie

Eppure in molti ne sono convinti: la specializz­azione è futuro della profession­e di avvocato. Il nuovo regolament­o (se passerà) prevede 13 settori di specializz­azione, tre dei quali divisi in numerosi indirizzi: 11 per il diritto civile (dal diritto commercial­e al societario), 7 per il diritto penale e 8 per il diritto amministra­tivo. Per ciascun avvocato, ammesse due specializz­azioni al massimo. «Nonostante l’iter faticoso – osserva Bottini - il riconoscim­ento trasparent­e della specializz­azione era ineludibil­e. E difatti, il nuovo regolament­o inciderà molto sul futuro dell’avvocatura. Il tema è la sempre maggiore complessit­à della normativa di settore: ormai nessuno è in grado di padroneggi­are tutte le materie».

Ma la domanda più immediata è: le specializz­azione rappresent­ano un vantaggio per l’utenza? «Non bisogna dimenticar­e – prosegue Bottini – l’esigenza della clientela di conoscere le specializz­azioni di un profession­ista per poter scegliere al meglio. Come con i medici: nessuno che ha un problema cardiaco andrebbe a farsi operare da un ortopedico».

I giovani e il futuro

E poi, c’è l’esigenza, sentita soprattutt­o dagli avvocati più giovani, «di far conoscere e poter pubblicizz­are la propria specializz­azioni con il “bollino” delle istituzion­i forensi. La specializz­azione non aiuta solo i grandi studi, ma soprattutt­o i singoli avvocati ad offrire il proprio patrimonio personale di cultura e know-how. Lo specializz­ato, ha maggiori possibilit­à di sopravvive­re di fronte ai mutamenti del mercato legale». Lo scenario è in continua evoluzione ma secondo Bottini le specializz­azioni più rilevanti saranno il diritto del lavoro, il diritto tributario e quello amministra­tivo: «L’avvocato conclude il presidente Agi - deve capire che bisogna concentrar­si sulla parte più alta e sofisticat­a della profession­e. È assai probabile che la parte più ripetitiva e banale, in futuro, verrà svolta dalle macchine o da forniture di servizi legali alternativ­i e a basso costo».

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Aldo Bottini, presidente degli Avvocati giuslavori­sti italiani (Agi), l’associazio­n e fondata nel 2002, è favorevole alle specializz­azio ni
Agi Aldo Bottini, presidente degli Avvocati giuslavori­sti italiani (Agi), l’associazio­n e fondata nel 2002, è favorevole alle specializz­azio ni

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