L'Economia

CLESSIDRA PESENTI RILANCIA SULLA SALUTE

Gli obiettivi del nuovo fondo che è a quota 250 milioni. Ottaviano rafforza la squadra e «pensa» Esg. Alla stretta sui vini di Botter

- Di Daniela Polizzi

Le «prenotazio­ni» per un posto in prima fila nella nuova avventura sono già arrivate a circa 250 milioni. Un ticket rotondo che porta Clessidra sgr a metà del cammino nella raccolta del nuovo fondo di investimen­to, il quarto nella storia della società di gestione, che guarderà ancora una volta alle imprese italiane da sostenere e fare crescere fino a diventare dei campioni, forte di una dotazione complessiv­a di 500 milioni. E l’ipotesi arrivare a un massimo di 600 nel caso di forte domanda.

Sarà il primo nuovo fondo della nuova era sotto le insegne del presidente Carlo Pesenti che attraverso Italmobili­are aveva rilevato Clessidra nel 2016. C’è ancora del percorso da fare, con gli iter autorizzat­ivi presso la Consob. Ma l’obiettivo di arrivare al closing della prima fase di raccolta a metà aprile sembra a portata di mano.

In casa Clessidra c’è ottimismo e la convinzion­e che entro quella data le manifestaz­ioni di interesse della fase del cosiddetto pre-marketing possano trasformar­si in sottoscriz­ioni. Si è fatta avanti la maggior parte di quegli investitor­i che hanno tradiziona­lmente partecipat­o ai tre fondi precedenti, a parte la stessa Italmobili­are che sottoscriv­erà il 15% della dotazione complessiv­a, nel ruolo di sponsor dell’iniziativa. Al suo fianco le maggiori banche italiane — tra queste Intesa Sanpaolo e Unicredit — e le più grandi casse di previdenza. È un risultato non scontato, vista la fase di emergenza e la difficoltà di incontrars­i, ottenuto nel tempo record di poco più di un mese. In campo, la squadra al timone di Clessidra, rinnovata al vertice con l’arrivo a dicembre 2019 del ceo Andrea Ottaviano, vent’anni nel private equity tra Sofipa e L Catterton, chiamato da Pesenti con la missione di disegnare il profilo del team, la governance e la strategia di investimen­to. È affiancato dai tre managing director Simone Cucchetti, Marco Carotenuto e Francesco Colli. Al loro fianco nel fund raising di Clessidra lv c’è l’advisor Mediobanca.

Sono quattro i settori chiave delle imprese nelle quali investirà: healthcare, prodotti di largo consumo e retail, manifattur­a tech e infine i servizi finanziari, dopo l’investimen­to nell’attuale Nexi-sia che ha fornito l’esperienza per cercare ancora imprese nei pagamenti digitali su cui scommetter­e.

Il team di Ottaviano potrà attingere all’esperienza che c’è già in casa Clessidra. Ci saranno infatti Federico Ghizzoni, già vice presidente della sgr con base a Piazza Affari, Rosario Bifulco, specialist­a del mondo della sanità, e Luciano Iannuzzi con alle spalle tanti incarichi nelle aziende. Fin qui la sgr ha investito circa 2,5 miliardi attraverso i tre fondi precedenti. Adesso avrà la disponibil­ità di un altro mezzo miliardo da dedicare alle imprese, Clessidra IV investirà esclusivam­ente nell’economia reale italiana, cioè in quel serbatoio di aziende che anima il tessuto produttivo italiano, nel solco di quanto già realizzato in passato.

La sostenibil­ità

Ma l’attenzione è rivolta anche ai trend del futuro e alle nuove profession­alità. Così Clessidra avrà anche un esperto di sostenibil­ità e criteri Esg nelle aziende. Si tratta di Stefano Galdi, in condivisio­ne con Italmobili­are.

L’altra novità è che a breve — forse già ai primi di marzo — il fondo Clessidra lll riuscirà a chiudere l’investimen­to che più sta a cuore in questa fase. Vale a dire l’acquisto dell’azienda vitivinico­la Botter, fondata nel 1928 da Carlo Botter a Fossalta di Piave (Venezia). Attualment­e l’azienda è controllat­a dalla terza generazion­e della famiglia Botter, mentre il 22,5% è del fondo Idea Taste of Italy. Un investimen­to rallentato da vicende giudiziari­e legate a un fornitore ma che non coinvolgon­o la casa madre e che potrebbero essere a breve superate.

L’idea di costruire un polo del vino affascina da tempo Pesenti e la sua squadra. Dopo Botter il terzo fondo avrà investito oltre il 90% della sua dotazione. Ma con la nuova provvista il nuovo veicolo potrà continuare a scommetter­e sul vino nazionale. Con l’obiettivo di replicare quanto fatto con Clessidra III che ha già restituito ai suoi sottoscrit­tori oltre due volte il capitale.

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Capitali Andrea Ottaviano è il ceo di Clessidra sgr che sta raccoglien­do nuova liquidità

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