L'Economia

ODSTORE CRESCERÀ TIBERTI: QUOTA 100

Il fondatore della rete di negozi di snack, dolciumi e caramelle racconta le origini del gruppo e i nuovi obiettivi

- Di Andrea Ducci

Tutto ha inizio trent’ anni fa davanti a una macchina da caffè. Mauro Tiberti è un ventenne che lavora nel bar dei genitori a Cedegolo, un piccolo centro della Val Camonica, a 90 chilometri da Brescia. «Una sera tardi entra un cliente e mi chiede un caffè. Rispondo che siamo in chiusura e aggiungo che, visto l’orario, il rischio è di non riuscire più a prendere sonno. La replica è secca: il cliente mi dice che deve restare sveglio, fa il panettiere e lavora di notte». A raccontarl­o è Tiberti, che subito aggiunge: «Dopo poche settimane inizio come garzone, lavorando proprio per quel panettiere, che mi insegna il mestiere tanto che alcuni mesi dopo decido di comprare l’attività per 130 milioni di lire (circa 65 mila euro di oggi ), aiutato dai miei genitori e grazie a un prestito in banca».

La vita al panificio entusiasma Tiberti, che si divide tra il lavoro di notte, al laboratori­o, e quello di giorno in giro con il furgone a proporre pagnotte, michette e torte. Uno sforzo che frutta i primi contratti per fornire pane e prodotti di pasticceri­a ad altri negozi e, poi, ai supermerca­ti. «Nel 2003 l’attività è ormai ampliata, la produzione viene trasferita a Brescia in locali più grandi e, quindi, mi decido ad aprire anche un negozio per la vendita diretta in città». La chiave di volta è nell’intuizione di allargare il catalogo di prodotti a caramelle, dolcetti, cioccolati­ni e biscotti. La formula cioè dei negozi Odstore (dove le prime tre lettere stanno per ovunque, dolce, salato), la rete di 66 punti vendita oggi di proprietà di Tiberti, distribuit­i tra Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli-venezia Giulia e Lazio, che nel 2019 ha fatturato 80 milioni di ricavi.

A Milano e Roma

«L’obiettivo malgrado le gravi difficoltà causate dalla pandemia è proseguire il nostro percorso di crescita: entro la fine del 2021 dovremmo raggiunger­e la quota di cento negozi e in base alle prime stime contiamo di chiudere con un giro di affari vicino ai 120 milioni di euro». Ma la storia imprendito­riale di Tiberti vale un ulteriore sguardo indietro: perché è contrasseg­nata da vertiginos­i alti e bassi. «Nel 2008 solo la metà del mio fatturato era generato dalla vendita diretta, il resto dipendeva dalla produzione di pane e prodotti da forno destinata alla grande distribuzi­one. Una sera mi telefonano dai supermerca­ti discount Eurospin e mi comunicano che non lavorerò più con loro. Mi crolla il mondo addosso — ricorda Tiberti —, quella notte stessa mi metto in giro per Brescia in cerca di locali commercial­i con il cartello affittasi. Nei due mesi seguenti ho aperto quattro negozi, ricreando così un canale dove vendere la parte di produzione che rischiavo di dover smantellar­e, mandando a casa la metà dei dipendenti».

Gli affari riprendono senza licenziame­nti, ma il fondatore di Odstore decide che non intende più lavorare con la grande distribuzi­one. «Troppo rischioso dipendere da loro. Così, uno dopo l’altro, inizio ad aprire nuovi negozi, talvolta piccoli, ma molto specializz­ati nel fornire un assortimen­to di prodotti il più ampio possibile: oggi ne abbiamo oltre 4mila in catalogo». In pratica, vuol dire che negli scaffali dei negozi Odstore insieme a pane, pizza e dolci si trovano, per esempio, 250 tipi di confetti, 600 tipi di caramelle e 400 tipi di cioccolato. «Un ulteriore punto di svolta è la decisione di uscire dalla provincia di Brescia e inaugurare un negozio a Milano. La premessa è rocamboles­ca, perché durante la trattativa per il contratto di affitto mi accordo per 60 mila euro, convinto che sia il canone di un anno, mentre è per un solo mese. Però, decido di scommetter­e e crederci, sebbene sia una cifra enorme per un solo punto vendita». Nel settembre 2014 Odstore apre il negozio in Corso Buenos Aires, poi quelo di Piazza Duomo e tre anni dopo sbarca a Roma in Piazza di Spagna.

Nel frattempo, Tiberti firma un contratto di licenza con Kentucky Fried Chicken e nel 2016 battezza ad Assago il primo ristorante (oggi sono 6) specializz­ato in alette di pollo fritto con il marchio statuniten­se. Da qualche mese è, inoltre, partito il progetto per aprire dei punti vendita Odstore all’interno delle stazioni di servizio Ip del gruppo Api. «Un accordo di esclusiva per realizzare alcune centinaia di piccoli shop, sfruttando la principale rete di distribuzi­one e vendita del settore oil in Italia, siamo già partiti con 5 negozi in fase test». Non tutto luccica e la pandemia ha lasciato segni pesanti. «Il lockdown ci ha fatto male, danneggian­doci nei periodi di attività per noi cruciali: la Pasqua e il Natale. Nel 2020 abbiamo perso fatturato, chiudendo con 60 milioni di ricavi e il nostro margine operativo lordo è stato negativo».

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Mauro Tiberti ha fondato la catena Odstore, 66 punti vendita, 60 milioni i ricavi nel 2020
Il volto Mauro Tiberti ha fondato la catena Odstore, 66 punti vendita, 60 milioni i ricavi nel 2020

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