Così cresce la boutique delle barche su misura
In giro per mare ce ne sono circa 500 che portano il marchio Rizzardi, il cantiere-boutique di Sabaudia, in provincia di Latina, che sostiene che non averne mai prodotti due uguali. La parola “serie”, dicono orgogliosamente, non è mai entrata nel loro vocabolario. Loro sono la famiglia Rizzardi: papà Gianfranco, oggi presidente, che ha fondato l’azienda nel 1978, acquisendo in breve tempo marchi storici come Italcraft, Posillipo e Diano, e i due figli, Damiano (a capo dell’area tecnica e progettuale) e Corrado, responsabile marketing. Superato, tra il 2012 e il 2016, un momento di forte difficoltà, con il fallimento della società e la rifondazione, negli ultimi quattro anni Rizzardi ha inanellato una serie di successi, portando il fatturato a 8,6 milioni di euro, con una gamma che va dai 45 ai 60 piedi (14-18 metri) destinati quasi esclusivamente al mercato italiano.
Ora, il salto verso una nuova fascia di produzione: è già in costruzione (e venduto) un 80 piedi che sarà probabilmente presentato in settembre al Salone nautico di Genova, mentre il prossimo anno sarà varato un 120 piedi, anche questo già in lavorazione. «Visti i risultati ottenuti nella fascia tradizionale, prima con la serie “Incredible” e ora con la “In” — spiega Corrado Rizzardi —, abbiamo deciso di allargare la gamma verso l’alto. Il segno distintivo è quello di proprietà: designer, sedi produttive e materiali tutti italiani. Produciamo barche sartoriali, tagliate su misura per il singolo armatore». La scelta di produrre barche più costose non meraviglia: la pandemia ha fatto emergere la capacità della nautica di muoversi con dinamiche in controtendenza. «Superate le difficoltà del primo momento, quando con il lockdown abbiamo dovuto fermare la produzione, siamo riusciti a recuperare e mantenere tutte le tempistiche di consegna previste — ricorda Rizzardi —. E abbiamo incrementato il portafoglio ordini, grazie anche a una clientela nuova: c’è chi ha scelto la barca come forma di distanziamento sociale. Abbiamo avuto ordini sia per quanto riguarda l’usato che per il nuovo e questo ci ha convinti ad accelerare i progetti. Finora abbiamo peraltro avuto un bacino di vendita tutto italiano, mentre salendo di gamma è probabile che andremo a incontrare una clientela diversa, poiché l’italia ha la leadership nel segmento oltre i 24 metri».
Di qui, la scelta di arricchire la serie “IN”, con uno scafo da 26 metri, già in cantiere e in fase di presentazione alla clientela più esigente. Si chiamerà “In8” ed è un open hard top con un piccolo fly che ospita un prendisole e una guida singola, mantenendo le caratteristiche principali della gamma.
La prospettiva 2021 è quindi positiva: «Stiamo lavorando a pieno regime e contiamo di consegnare puntualmente tutte le barche in lavorazione tra giugno e luglio, mentre in parallelo lavoriamo sui due nuovi progetti — conclude Rizzardi —. Questo farà sì che il fatturato compia un balzo in avanti. D’altra parte, il costo di imbarcazioni che superano i 20 metri garantisce, da solo, un incremento delle entrate. Parliamo di mezzi che partono da una base di almeno 4,5-5 milioni di euro e che possono salire di molto, in base alle richieste dei singoli armatori. Ancora più rilevante l’impegno per il 120 metri, che porteremo a Genova e sarà la scommessa dell’anno».