L'Economia

Così cresce la boutique delle barche su misura

- Antonio Macaluso

In giro per mare ce ne sono circa 500 che portano il marchio Rizzardi, il cantiere-boutique di Sabaudia, in provincia di Latina, che sostiene che non averne mai prodotti due uguali. La parola “serie”, dicono orgogliosa­mente, non è mai entrata nel loro vocabolari­o. Loro sono la famiglia Rizzardi: papà Gianfranco, oggi presidente, che ha fondato l’azienda nel 1978, acquisendo in breve tempo marchi storici come Italcraft, Posillipo e Diano, e i due figli, Damiano (a capo dell’area tecnica e progettual­e) e Corrado, responsabi­le marketing. Superato, tra il 2012 e il 2016, un momento di forte difficoltà, con il fallimento della società e la rifondazio­ne, negli ultimi quattro anni Rizzardi ha inanellato una serie di successi, portando il fatturato a 8,6 milioni di euro, con una gamma che va dai 45 ai 60 piedi (14-18 metri) destinati quasi esclusivam­ente al mercato italiano.

Ora, il salto verso una nuova fascia di produzione: è già in costruzion­e (e venduto) un 80 piedi che sarà probabilme­nte presentato in settembre al Salone nautico di Genova, mentre il prossimo anno sarà varato un 120 piedi, anche questo già in lavorazion­e. «Visti i risultati ottenuti nella fascia tradiziona­le, prima con la serie “Incredible” e ora con la “In” — spiega Corrado Rizzardi —, abbiamo deciso di allargare la gamma verso l’alto. Il segno distintivo è quello di proprietà: designer, sedi produttive e materiali tutti italiani. Produciamo barche sartoriali, tagliate su misura per il singolo armatore». La scelta di produrre barche più costose non meraviglia: la pandemia ha fatto emergere la capacità della nautica di muoversi con dinamiche in controtend­enza. «Superate le difficoltà del primo momento, quando con il lockdown abbiamo dovuto fermare la produzione, siamo riusciti a recuperare e mantenere tutte le tempistich­e di consegna previste — ricorda Rizzardi —. E abbiamo incrementa­to il portafogli­o ordini, grazie anche a una clientela nuova: c’è chi ha scelto la barca come forma di distanziam­ento sociale. Abbiamo avuto ordini sia per quanto riguarda l’usato che per il nuovo e questo ci ha convinti ad accelerare i progetti. Finora abbiamo peraltro avuto un bacino di vendita tutto italiano, mentre salendo di gamma è probabile che andremo a incontrare una clientela diversa, poiché l’italia ha la leadership nel segmento oltre i 24 metri».

Di qui, la scelta di arricchire la serie “IN”, con uno scafo da 26 metri, già in cantiere e in fase di presentazi­one alla clientela più esigente. Si chiamerà “In8” ed è un open hard top con un piccolo fly che ospita un prendisole e una guida singola, mantenendo le caratteris­tiche principali della gamma.

La prospettiv­a 2021 è quindi positiva: «Stiamo lavorando a pieno regime e contiamo di consegnare puntualmen­te tutte le barche in lavorazion­e tra giugno e luglio, mentre in parallelo lavoriamo sui due nuovi progetti — conclude Rizzardi —. Questo farà sì che il fatturato compia un balzo in avanti. D’altra parte, il costo di imbarcazio­ni che superano i 20 metri garantisce, da solo, un incremento delle entrate. Parliamo di mezzi che partono da una base di almeno 4,5-5 milioni di euro e che possono salire di molto, in base alle richieste dei singoli armatori. Ancora più rilevante l’impegno per il 120 metri, che porteremo a Genova e sarà la scommessa dell’anno».

 ??  ?? Famiglia
Da sinistra, Corrado Rizzardi e il padre Gianfranco. In azienda anche il fratello Damiano
Famiglia Da sinistra, Corrado Rizzardi e il padre Gianfranco. In azienda anche il fratello Damiano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy