PER RIFORMARE LA BUROCRAZIA SI GUARDI ALLE PERSONE
L’attuale versione del Recovery plan non ha come fondamento la centralità delle persone, vere protagoniste di ogni cambiamento. Un esempio è l’applicazione del digitale alla burocrazia. L’ex numero uno di Telecom Italia Franco Bernabè e il presidente di Human Technopole Marco Simoni lo spiegano bene sul Sole 24 Ore: «La digitalizzazione della pubblica amministrazione funzionerà non perché si sostituisce un timbro con un’etichetta stampata dal computer; funzionerà se sarà l’occasione per ripensare i processi, eliminare tante duplicazioni, mettendo in mano il Paese a una nuova generazione di burocrati, nel senso più alto del termine e della loro missione». Questo approccio rovescia un luogo comune: la burocrazia come virus contro cui non esiste vaccino. Quando infatti si parla di risorse umane da valorizzare, si pensa sempre all’industria privata. Trascurando che solo dalla riforma della Pubblica amministrazione possono arrivare la modernizzazione del Paese e la crescita economica. I «burocrati» sono lavoratori: solo coinvolgendone l’intelligenza e sollecitandone la partecipazione si può realizzare un vero cambiamento. Come esperienze eccellenti dimostrano. Ma non è questa la direzione in cui va il Recovery plan. Alla digitalizzazione della Pa vengono destinati 8 miliardi. I propositi di cambiamento, scrive sul Foglio Stefano Firpo, ex direttore generale del ministero dello Sviluppo economico, «lasciano il lettore frustrato dall’assenza di ogni dettaglio, fatto salvo un impegno al ‘censimento delle procedure, propedeutico alla modifica, sul piano normativo, della reingegnerizzazione, in chiave digitale, della disciplina dei procedimenti». Insomma, di riforme si vedrà se, come e quando. Senza una burocrazia che amministri la giustizia in tempi rapidi e in modo equo, l’italia resterà un posto oppressivo per i cittadini e le imprese. E i «burocrati» bisogna metterli in condizione di lavorare al meglio, senza regole che paralizzano lo spirito d’iniziativa e creando un «sistema produttivo» basato sul merito, gli impegni e i risultati.