L'Economia

Etf, per investire sul clima meglio misurare la febbre

Millet (Lyxor): nel 2020 il 51% della raccolta in Europa è andato su strumenti Esg Diciamo ai clienti a che punto è il prodotto scelto nella marcia verso le emissioni zero

- Di Gabriele Petruccian­i

La politica sul clima e, più in generale, la finanza sostenibil­e sono destinate a essere sempre più al centro dell’agenda globale. Come testimonia l’incremento delle adesioni nel 2020 agli obiettivi stabiliti da Cop21 (Accordi di Parigi). Un consenso crescente che sta già avendo riflessi nel mondo degli investimen­ti, andando ad alimentare ulteriorme­nte l’aumento degli asset investiti in modo sostenibil­e, che a settembre 2020 ammontavan­o a 882 miliardi di euro a livello europeo, pari al 9,8% del totale degli asset gestiti dai fondi comuni (dati Morningsta­r, European Sustainabl­e Fund Flows: Q3 2020 in Review).

«L’approccio Esg (Environmen­tal, social e governance, ndr) agli investimen­ti è un trend destinato a durare e sta giocando un ruolo molto importante anche nel campo della gestione passiva –—spiega François Millet, head of strategy, Esg Innovation di Lyxor Asset Management —. Un dato su tutti: nel 2020 il 51% dei flussi raccolti dall’intera industria degli Etf in Europa sono confluiti in strumenti sostenibil­i. Gli Etf Esg non hanno registrato deflussi in alcun mese dall’inizio del 2019, mentre nel corso del picco della volatilità registrato a marzo 2020, hanno registrato flussi positivi per 400 milioni di euro».

Il debutto

Il 2020 sarà però ricordato anche come l’anno di esordio delle strategie passive concepite per fare fronte ai cambiament­i climatici. Questi nuovi Etf climatici hanno già raccolto 2 miliardi di euro in Europa. «Ed è solo l’inizio — argomenta Millet —. Nel prossimo decennio si renderanno protagonis­ti di una crescita importante grazie alla natura stessa degli Etf: sono fondi che replicano indici. E la Commission­e europea, come parte del piano d’azione per una finanza sostenibil­e, ha definito due nuove tipologie di benchmark climatici, Climate-transition (Ctb) e Paris-aligned (Pab), concepiti per contribuir­e alla transizion­e climatica riallocand­o i capitali e riorientan­do flussi finanziari in modo che siano compatibil­i con la traiettori­a di decarboniz­zazione che occorre seguire per raggiunger­e gli obiettivi dell’accordo di Parigi». Su tali indici climatici oggi sono già disponibil­i degli Etf, che si vanno ad aggiungere alle altre strategie Esg esistenti.

Ed è proprio la crescente varietà delle strategie passive Esg a rappresent­are, secondo l’esperto di Lyxor Am, un importante plus per gli investitor­i, «che così possono scegliere la soluzione che più si allinea alle loro esigenze, dai prodotti con focus specifico sulle energie rinnovabil­i a quelli specializz­ati sul clima, fino ad arrivare agli Etf sulla parità di genere».

Ma con quali effetti sul portafogli­o? «Il 2020 ha sfatato definitiva­mente il mito che le esposizion­i Esg generino performanc­e inferiori rispetto agli indici tradiziona­li –—risponde Millet —, come tra l’altro stavano già dimostrand­o i rendimenti storici. La recente crisi ha inoltre evidenziat­o come le strategie sostenibil­i tendano ad essere resilienti anche nel breve termine. Ciò conferma ancora una volta che investire applicando criteri Esg non compromett­e la performanc­e di un portafogli­o. Al contrario — puntualizz­a —, una strategia di selezione basata sui punteggi Esg può migliorare il profilo sostenibil­e dei portafogli, senza ridurne i rendimenti. In un contesto in cui gli Etf Esg hanno rappresent­ato più della metà dei flussi in entrata nel mercato europeo degli Etf nel 2020, è interessan­te notare come, in tutte le asset class, abbiano sovraperfo­rmato i loro pari lo scorso anno, con un rendimento medio superiore dell’1,4%».

La valutazion­e

In questo senso, e per valutare al meglio la sostenibil­ità di un prodotto d’investimen­to, sarebbe auspicabil­e una maggiore trasparenz­a da parte degli asset manager. «Noi, per esempio, abbiamo deciso di recente di fornire la temperatur­a di oltre 150 dei nostri Etf — fa notare Millet —. L’obiettivo è fornire a tutti gli investitor­i e stakeholde­r la trasparenz­a necessaria sugli asset che gestiscono. Gli investitor­i possono usare tale informazio­ne per valutare l’impatto climatico dei loro investimen­ti, adottare un approccio più consapevol­e e attento al clima e, se lo desiderano, allineare i loro portafogli agli obiettivi sulle temperatur­e dell’accordo di Parigi», conclude.

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Strategie François Millet, head of strategy, Esg Innovation di Lyxor Asset Management

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