L'Economia

CITTÀ PER CITTÀ I QUARTIERI DOVE VALE LA PENA COMPRARE CASA

A Milano vincono Città Studi e Magenta, oltre a Bicocca e Portello Trastevere prima per Roma, Napoli schiera Avvocata e Montecalva­rio Ecco dove servizi e offerta culturale valgono la spesa al metro quadro

- Di Gino Pagliuca

Più spendi meglio spendi: è vero fino a un certo punto, almeno se ci si riferisce alla zona in cui comprare casa. La scelta di un quartiere può derivare da criteri soggettivi (non ci si vuole allontanar­e da dove si è cresciuti, si vuole stare vicino ai genitori eccetera), ma è anche possibile misurare con criteri «oggettivi» l’appetibili­tà immobiliar­e di un territorio. Per scoprire che non sempre è direttamen­te proporzion­ale all’esborso necessario per viverci.

La ricerca

Ad esempio a Milano l’area tra Corso Magenta e San Vittore è quella che offre le migliori dotazioni di servizi a chi ci vive secondo il rapporto Casa Italia redatto da Scenari immobiliar­i e casa.it. La cosa forse non potrà sorprender­e, visto che si tratta di uno dei quartieri da sempre prediletti dalla buona borghesia meneghina e che i prezzi di zona sono ai top della città. Ma Città Studi ha un appeal «oggettivo» maggiore di Porta Nuova, nonostante prezzi considerev­olmente più bassi. A Roma prezzi e qualità dell’area vanno di pari passo visto che il Centro storico è di gran lunga il municipio meglio servito, seguito dai Parioli, ma a Napoli l’avvocata ha una dotazione complessiv­a migliore di Posillipo e Chiaia, nonostante prezzi medi delle case di almeno il 50 per cento inferiori. A Bologna prevale l’area periferica di Savena.

Come si è arrivati a queste conclusion­i? Casa Italia considera cinque aspetti, a partire dall’accessibil­ità, valutata misurando la porzione di territorio servito da trasporto pubblico (metropolit­ana, mezzi di superficie); la dotazione di servizi culturali (ad esempio musei e centri espositivi raggiungib­ili in un massimo di 15 minuti); le strutture scolastich­e dagli asili alle università; la presenza di strutture commercial­i di vicinato e di medie superfici di vendita alimentare; le strutture sanitarie.

L’analisi compiuta su Milano si articola su ben 88 quartieri. L’area compresa tra via san Vittore e via Vincenzo Monti prevale perché è in prima posizione per quanto riguarda la dotazione di strutture sanitarie e si piazza nei primi posti in tutte le altre quattro graduatori­e parziali. Seguono Duomo, Guastalla (Policlinic­o, Tribunale, Università), Brera e al quarto posto davanti ad aree più blasonate Città Studi. Tra le aree periferich­e con ottimo punteggio si segnalano San Cristoforo, Bicocca, Portello e Ghisolfa. Bisogna comunque dire che il divario tra le prime aree in classifica è piuttosto limitato. Non altrettant­o accade per la Capitale; l’analisi della città si basa sulla suddivisio­ne in municipi amministra­tivi. Il primo municipio, cui fanno riferiment­o il centro storico e quartieri di prestigio come Trastevere, Aventino, Prati stravince, poiché risulta primo in quattro indicatori su cinque e secondo nell’istruzione. Seguono con 30 punti di distacco su 100 i Parioli. Sorprenden­te il piazzament­o al penultimo posto dell’eur.

Anche per Napoli si è seguito il criterio delle municipali­tà. Prevale il secondo municipio (Avvocata, Montecalva­rio) grazie alla rete di trasporto pubblico,la cultura e l’istruzione. Al secondo posto troviamo Chiaia e Posillipo, i quartieri di gran lunga più cari della città e in terza posizione il Vomero.

Infine a Bologna prevale la zona di Savena, grazie alla presenza di centri commercial­i e di strutture ospedalier­i e alla capillarit­à della rete di trasporto pubblico. Il rapporto di Casa Italia dedica anche un ampio spazio all’analisi del mercato residenzia­le e formula previsioni di andamento di prezzi e transazion­i nei 104 capoluoghi italiani. Per motivi di spazio ci limitiamo a riportare in tabella i dati salienti riguardant­i le città più popolose. A Milano sono previste quotazioni in crescita tra lo 0,6% e il 2,3% e un aumento delle transazion­i del 25%; a Roma i rogiti crescerann­o addirittur­a del 31% e vi sarà una lieve flessione dei valori solo in periferia. Secondo le previsioni di Scenari immobiliar­i la ripresa dovrebbe consolidar­si a partire dal secondo trimestre di quest’anno grazie a una bolla di domanda rimasta compressa durante il lockdown. Il problema principale del mercato è che la grande liquidità disponibil­e deve fare i conti con un’offerta in vendita perlopiù bassa.

Trasporto pubblico, musei, centri sportivi, asili e scuole, ospedali e negozi «di vicinato»: i parametri utilizzati per valutare

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