L'Economia

I 40 miliardi per rafforzare le imprese (e non bastano)

- Di Daniele Manca

Ora tocca alle imprese. Il governo guidato da Mario Draghi ha fatto chiarament­e capire che nei prossimi mesi non ci saranno proclami e futili dibattiti. La strada è nettamente indicata: si darà la priorità ai vaccini, alla scuola e al lavoro. Il tanto discusso Recovery plan viene dato per scontato per un motivo semplice: i ministri che lo organizzer­anno, e lo metteranno in pratica, sono tutti molto vicini al mondo produttivo e sanno che senza l’apporto dei privati, come in passato per il Piano Marshall, nessun piano può avere speranze di successo. È per questo che il mondo degli imprendito­ri deve consolidar­e quello spirito e quella voglia di non arrendersi che lo ha caratteriz­zato durante questa emergenza sanitaria. Ma servirà uno scatto in più. Immaginare ipotesi di crescita dimensiona­le delle aziende, soddisfare nuovi bisogni e sfruttare le nuove opportunit­à create dalla crisi, con l’idea che a quei 209 miliardi ipotizzati per il piano nell’ambito del Next Generation Eu se ne possano affiancare molti di più provenient­i dal risparmio e dagli investimen­ti privati. Facile a dirsi, meno a farsi. Anche se il presidente del Consiglio ha indicato la strada. Non tutte le imprese potranno essere salvate, ma soltanto quelle sane e con prospettiv­e di sviluppo. C’è inoltre un veicolo come Patrimonio Rilancio con 40 miliardi di risorse da investire in aziende con più di 50 milioni di ricavi che si sono trovate in difficoltà. La gestione sarà di Cassa depositi e prestiti. Chissà se si riuscirà, come suggerito più volte da Gianni Tamburi, a rispettare quel meccanismo per cui lo Stato potrà entrare a rafforzare le varie aziende purché sia raggiunto da privati che lo affianchin­o. Ci vorranno certo anche imprendito­ri pronti al rinnovato sforzo. E anche la finanza dovrà saper cogliere l’occasione di veicolare il risparmio privato verso il mondo produttivo. Alla politica spesso si chiedono fatti, se questi come si spera arriverann­o, anche i cittadini, le famiglie e le imprese saranno incentivat­i a fare la loro parte.

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